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·17 September 2025

La minaccia del governo spagnolo: niente nazionale ai Mondiali se ci sarà Israele

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Dopo l’ufficialità della volontà della Spagna di ritirarsi dall’Eurovision 2026 in caso di partecipazione di Israele, si apre un altro fronte importante per il Paese, a proposito di manifestazioni di rilevanza mondiale. Come riportato dal quotidiano sportivo Marca, il portavoce del gruppo socialista al Congresso, Patxi López, ha lasciato aperta la porta al fatto che la stessa situazione si possa ripetere con i Mondiali di calcio del 2026.

Nel caso in cui la Spagna si qualificasse e lo facesse anche Israele, si potrebbero studiare le modalità affinché la selezione di Luis de la Fuente non partecipi alla rassegna continentale. Una decisione che sarebbe storica per la Nazionale che si laureò Campione del Mondo nel 2010 per la prima volta nella sua storia.


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Patxi López ha chiesto: «Perché con la Russia sì e con Israele no? Dov’è la differenza?». Per questo la Spagna chiederà agli organismi sportivi competenti di sanzionare Israele e, nel caso non fosse possibile, arrivere perfino a chiedere il ritiro della propria Nazionale, una situazione che si potrebbe verificare anche per il Mondiale 2026. «È quello che stiamo facendo in questo momento, poi valuteremo», ha aggiunto.

Ma il Governo spagnolo può impedire la partecipazione della Nazionale alla Coppa del Mondo? La risposta è sì, poiché tutte le Federazioni, al momento della loro costituzione, firmano un protocollo contenuto in un Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (BOE) nel 1982 e tuttora in vigore.

Ogni Federazione, attraverso l’applicazione dei permessi internazionali del CSD (il Consiglio Superiore dello Sport) con carattere preventivo (15 giorni prima dell’evento), inserisce i dati della competizione, i partecipanti, il budget e la data di svolgimento per l’approvazione dell’organismo, previa consultazione con il Ministero degli Affari Esteri.

L’ordinanza ministeriale recita: «Dal 1980, la Legge 13/1980, del 31 marzo, attribuisce, ai punti cinque e undici del suo articolo 23, al Consiglio Superiore dello Sport la competenza per conoscere i piani e i programmi delle Federazioni spagnole per autorizzare e, se del caso, organizzare manifestazioni polisportive, senza pregiudizio delle competenze che corrispondono alle Federazioni e al Comitato Olimpico».

«L’esercizio delle suddette competenze, in quanto direttamente correlate a quelle che, nella rispettiva sfera di attribuzioni, corrispondono ai Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno, per quanto riguarda attività e rappresentazioni sportive internazionali, determina la necessità di stabilire le condizioni e la procedura regolatrice della partecipazione spagnola ad attività sportive internazionali e della rappresentanza spagnola in Federazioni e Organismi dello stesso carattere», recita l’ordinanza.

L’aspetto successivo da valutare è la ripercussione che potrebbe avere questo intervento diretto del governo nella partecipazione al Mondiale. È noto, infatti, che se c’è qualcosa che il mondo del calcio – e in particolare la FIFA – non tollera, è l’ingerenza governativa in qualsiasi questione legata a questo sport.

Il cammino è ancora lungo, partendo dal presupposto che la Spagna si qualifichi, ipotesi verosimile, e dal fatto che lo faccia anche Israele (eventualità che si verificherebbe a scapito dell’Italia). Da quel momento si aprirebbe il dibattito, ma è certo che il Governo è abilitato ad autorizzare o meno la partecipazione di qualsiasi nazionale a qualunque campionato del mondo.

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