Paolo Rossi si interroga sulla figura dell’allenatore: «Perchè il calcio è diventato quella cosa per cui…». La sua riflessione – VIDEO | OneFootball

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·17 November 2025

Paolo Rossi si interroga sulla figura dell’allenatore: «Perchè il calcio è diventato quella cosa per cui…». La sua riflessione – VIDEO

Gambar artikel:Paolo Rossi si interroga sulla figura dell’allenatore: «Perchè il calcio è diventato quella cosa per cui…». La sua riflessione – VIDEO

Paolo Rossi critica la centralità degli allenatori: il giornalista si interroga sul perché il calcio sia diventato una questione di colpa o merito del tecnico

Il giornalista Paolo Rossi interviene nel dibattito calcistico con una riflessione polemica che va al cuore della narrazione sportiva moderna. Il titolo del suo ultimo commento è una domanda provocatoria che mette in discussione l’intero sistema mediatico: “Perché il calcio è diventato quella cosa per cui è colpa o merito dell’allenatore?”. L’analisi di Rossi critica l’ossessione contemporanea per la figura del tecnico, diventato l’unico capro espiatorio in caso di sconfitta e l’unico artefice in caso di vittoria, de-responsabilizzando di fatto giocatori e società.


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Questa riflessione si adatta perfettamente al momento che sta vivendo la Juventus. L’intera stagione bianconera, finora, è stata letta quasi esclusivamente attraverso le decisioni dei suoi allenatori. La crisi che ha portato all’allontanamento di Igor Tudor è stata imputata alle sue scelte tattiche. Allo stesso modo, l’arrivo di Luciano Spalletti ha generato aspettative messianiche, e ogni risultato viene ora analizzato in funzione delle sue “Spallettate” (come l’ipotesi Yildiz falso nove) or dei suoi metodi di lavoro alla Continassa (i torelli a un tocco e i test sul 4-3-3).

Paolo Rossi, la critica alla narrazione sulla Juve

La tesi di Paolo Rossi suggerisce che questa narrazione sia fuorviante. Se la Juventus pareggia 0-0 contro il Torino o 1-1con lo Sporting Lisbona, la “colpa” ricade sul modulo di Spalletti o sulla sua incapacità di “riaccendere” i giocatori. Anche le analisi dirigenziali seguono questo schema: l’AD Damien Comolli è stato criticato da Alfredo Pedullà per la “colpa” di aver rinnovato Tudor in estate, e ora ha chiesto a Spalletti di “salvaguardare un patrimonio tecnico involuto” (come ThuramGatti e Koopmeiners), come se il “merito” del loro rilancio potesse essere solo del tecnico.

Paolo Rossi contesta questa visione “allenatore-centrica”. La domanda “Perché è sempre colpa o merito dell’allenatore?” è un invito a guardare altrove. Ad esempio, alla mancanza cronica di personalità del gruppo Juve, un problema che (come sottolineato da Stefano Borghi) affligge la squadra da anni, ben prima di Tudor e Spalletti, e che risale forse al secondo ciclo di Allegri. Il giornalista invita a riconsiderare le responsabilità dei giocatori in campo e le strategie di calciomercato della dirigenza, che ha “ingolfato l’attacco” (come detto da Paganini) ma lasciato sguarnito il centrocampo.

Nel video in allegato a questo articoloPaolo Rossi approfondisce questo concetto, spiegando perché ridurre un gioco collettivo come il calcio al dualismo “colpa/merito” del solo allenatore sia un errore di analisi che impoverisce il dibattito e distorce la realtà del campo.

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