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·30 September 2025
🗣️ Rocchi spiega i casi arbitrali della 5ª giornata: dal caos Sassuolo-Udinese fino a Pisa-Fiorentina e la Lazio

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·30 September 2025
Gianluca Rocchi, designatore AIA, ha parlato ad Open Var a DAN. Di seguito l’analisi degli episodi.
Sassuolo-Udinese. Il primo episodio della gara riguarda un contatto Zaniolo-Laurientè, con il rigore inizialmente concesso ai bianconeri e poi revocato al monitor: “Qui c’è un lavoro ottimo dei Var, mi piace molto come hanno lavorato cercando di supportare l’arbitro e non imporre niente. Molto bravo nel guidarlo, ma non nell’obbligarlo alla decisione finale: la scelta fatta al monitor è corretto, abbiamo lavorato molto su questo tipo di situazioni e per noi il fallo lo commette sempre chi invade lo spazio. Situazione da non confondere con due giocatori a caccia del pallone, in questo caso il fallo è sicuramente dell’attaccante: decisione non semplice”.
Sempre in Sassuolo-Udinese viene revocato un altro rigore ai bianconeri per il contatto tra Solet e Walukiewicz: “Non può essere un mini-tocco a giustificare un calcio di rigore. Doppio plauso per la chiamata al Var: la decisione finale spetta all’arbitro, ma questo è un episodio da non fischiare al campo e da non confermare al monitor”. Il dg friulano Collavino ha criticato l’intervento del Var, trattandosi di un giudizio sull’entità del contatto: “Anzitutto abbiamo fatto un percorso, ai ragazzi ho detto che se non è rigore devono intervenire. In questo caso al 100% non è rigore. Per fare un intervento del genere serve un lavoro importante a livello tecnico, ma ora i ragazzi sono preparati: non vorrei più sentire ‘non è rigore ma lo teniamo’. È un discorso fatto all’inizio, perché dovevamo salire in qualità. Oggi queste decisioni non sono più accettate”.
Si passa poi all’espulsione di Jesus Rodriguez – poi colpito con tre giornate di squalifica – in Como-Cremonese: “Definirei l’episodio in due parti, il rosso è sicuramente corretto perché l’atteggiamento del giocatore non va bene. Tentare di colpire è di per sé un’infrazione, non serve per niente il sangue per espellere. D’altra parte, e l’ho detto ai ragazzi, noi non possiamo non ammonire chi provoca. In questi casi mi auguro espulsione per chi fa qualcosa oltre le righe ed ammonizione per chi provoca. Una cosa che non mi piace per niente è toccarsi il viso quando non si viene toccati sul volto. La condotta di Jesus Rodriguez è sicuramente violenta, non può essere antisportivo se cerca di dare un pugno all’avversario”.
Spazio anche a Pisa-Fiorentina, e al tocco di mani di Pongracic che non ha portato al rigore: “I falli di mano sono un argomento veramente impegnativo per la mia squadra, secondo me questa settimana li abbiamo valutati tutti correttamente. La casistica è molto complessa: non ogni tocco è rigore, la posizione del braccio fa la differenza, la distanza e il tiro immediato poi incidono. Parma-Torino per noi per esempio è un episodio in cui invece il rigore è corretto, mentre in Genoa-Lazio il giocatore della Lazio (Romagnoli, ndr) ha una posizione che è naturale e ricorda molto l’episodio di Verona-Juventus”.
Quel rigore in Hellas-Juventus ha insegnato qualcosa: “In Genoa-Lazio faccio i complimenti ad Abisso, non era semplice rivedere ma non andava fischiato e poi andava tolto. Una cosa fondamentale è la posizione del braccio dovuta a un movimento, che deve essere congruo. Per questo i ragazzi devono conoscere bene il calcio: l’arbitro bravo capisce perché quel braccio si trovi lì”.
Sempre in Pisa-Fiorentina gol annullato a Meister: “Mi rendo conto sia difficile da accettare, ma il regolamento è chiarissimo. Non devi valutare nulla, solo se il tocco di braccio arriva nell’immediatezza della conclusione. Se il portiere rinvia e la palla rimbalza su un braccio dell’avversario poggiato sul petto è comunque da annullare”.
Ultimo episodio in Pisa-Fiorentina, tocco di mani di Fazzini: “Questo non è al limite, è un rigore che se concesso va tolto. Ha il braccio largo, sì, ma il giocatore sta toccando l’avversario e non c’è alcun parametro di punibilità. È il classico caso in cui capire la dinamica di un’azione fa la differenza”.
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