UEFA, Ceferin: «No a un FPF più rigido. Qualificazioni Mondiali? Non hanno senso partite da 10-0» | OneFootball

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·7 November 2025

UEFA, Ceferin: «No a un FPF più rigido. Qualificazioni Mondiali? Non hanno senso partite da 10-0»

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Nel corso del Football Business Forum organizzato da SDA Bocconi, il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha tracciato un bilancio del nuovo corso del calcio europeo, toccando temi che spaziano dal formato della Champions League al ruolo dei fondi d’investimento, fino alla sostenibilità economica dei club.

Ceferin ha espresso soddisfazione per la riforma della Champions League: «Il formato della nuova Champions ha davvero successo e l’ideatore è Giorgio Marchetti». Il numero uno della UEFA ha inoltre ricordato come «il budget di solidarietà sia il più alto di sempre».


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Guardando al futuro, Ceferin ha evidenziato i rapidi cambiamenti nell’ecosistema mediatico: «L’ecosistema dei media sta cambiando e abbiamo tanti operatori streaming. Non possiamo prevedere con esattezza come si svilupperà, ma è questo il bello dello sport». E, pur riconoscendo le differenze strutturali tra i campionati europei, ha ribadito che il nuovo modello economico non intende penalizzare i più piccoli: «Non penso che il gap sparirà, ma sono certo che non sarà uno strumento che cannibalizzerà i club minori. La Serie A è più grande del campionato sloveno e la Premier lo è ancora di più: questo è il paradigma in cui lavoriamo».

Sul fronte economico-finanziario, Ceferin ha sottolineato l’importanza delle riforme introdotte negli ultimi anni: «Abbiamo sviluppato un nuovo sistema con l’obiettivo di ridurre la percentuale dei salari sul fatturato. Attendiamo di vedere se in questa stagione la soglia del 70% sarà raggiunta. Non penso che avere un sistema più rigido sia una buona idea: il tema è quello dei salari, non della spesa complessiva dei club, che devono investire anche nelle infrastrutture».

A proposito della concorrenza delle leghe emergenti, Ceferin ha mantenuto una posizione aperta: «Non penso sia corretto porre dei limiti a una lega nazionale. Un Fair Play Finanziario globale potrebbe essere un’idea, ma è davvero complicato da attuare, vista la complessità dei singoli mercati».

Sul tema dei fondi di investimento, il presidente UEFA ha invitato a un equilibrio tra apertura e tutela: «I fondi di investimento fanno parte della realtà in cui viviamo e non penso sia una cosa negativa. I tifosi, però, non saranno mai semplici clienti: il calcio è una parte dell’identità delle persone in Europa e gli appartiene». Ha poi aggiunto: «L’importante è che questi fondi rispettino le regole, anche se in alcuni casi non si conoscono esattamente i proprietari, e questo può creare delle difficoltà. Non vogliamo allontanare gli investitori, ma dobbiamo proteggere l’integrità del calcio. Sulla multiproprietà l’idea è di mettere le azioni di un club in un blind trust: al momento non ci sono altre opzioni».

Ceferin ha poi affrontato il tema del calendario, sempre più congestionato: «Siamo al limite delle partite che si possono giocare in una stagione, con una pausa estiva di sole tre settimane. Qualcuno ci chiede di ridurre le partite internazionali, ma in Inghilterra ci sono due coppe nazionali e non vogliono toglierne una. Altri chiedono più partite per avere più ricavi. Noi dobbiamo mediare». E ha aggiunto: «Il numero di partite è un problema, anche se la salute dei calciatori oggi è più tutelata grazie a staff più numerosi e preparati». Sul fronte tecnico, Ceferin ha commentato anche la regola delle cinque sostituzioni: «Non penso che le partite siano cambiate rispetto a prima».

Infine, uno sguardo alle qualificazioni UEFA per i Mondiali e per gli Europei: «Da una parte non ha senso avere partite che finiscono 10-0, ma dall’altra, se le piccole nazioni non competono con le grandi, non potranno mai crescere. Bisogna trovare una sintesi, e stiamo valutando questa possibilità».

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