BundesItalia
·26 maggio 2020
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·26 maggio 2020
Il via libera definitivo l’ha dato la DFB, la Federcalcio tedesca, al termine della sua assemblea straordinaria, riunitasi per la prima volta nella sua storia, solo virtualmente. Con 220 voti a favore, 12 contrari e sedici astenuti i delegati dei club della Repubblica Federale hanno votato a favore della ripresa della 3.Liga, la terza serie. Bocciate le proposte di chi voleva l’ultima divisione professionistica divisa in due gironi per la stagione 2020-2021 e chi chiedeva l’interruzione del campionato. Assieme alla Dritte Liga nel prossimo week end ripartirà anche la Frauen-Bundesliga, mentre non proseguiranno i massimi campionati giovanili, la seconda divisione femminile e il calcio dilettantistico, a partire dalla Regionalliga, la quarta serie.
Calendario compatto, porte chiuse e protocollo da Bundes – Il voto della DFB ha solo dato validità anche istituzionale, a uno scenario, che già era stato delineato da qualche giorno. Per terminare la stagione di 3.Liga si giocheranno undici partite da fine maggio al 4 luglio, con lo spareggio tra la terza della Dritte Liga e la terz’ultima della 2.Bundesliga in programma l’11 luglio, una settimana dopo la finale di Coppa di Germania a Berlino. In pratica per le prossime cinque settimane match ogni tre giorni, rigorosamente a porte chiuse. Il protocollo sanitario applicato alle formazioni di 3.Liga sarà quello valido per le prime due divisioni del calcio tedesco. Le squadre e i loro staff si dovranno sottoporre ai test due volte a settimana e dovranno andare in ritiro per sette giorni prima dell’avvio del torneo. In più ogni club dovrà assumere un Hygienebeauftragter, un responsabile per l’igiene, incaricato di vigilare sull’osservanza del protocollo. Alcune società. Come il Preußen Münster hanno scelto per questo ruolo il medico sociale.
Una 3.Liga spaccata – Nonostante la maggioranza chiara espressa nell’assemblea federale, i club della 3.Liga, a differenza di quelli della DFL, la Lega di Bundesliga e 2.Bundesliga, sono apparsi tutt’altro che uniti. Già a fine aprile, in un incontro online organizzato con i dirigenti delle 18 squadre della terza serie, ben otto di loro si erano dette contrarie alla ripresa del campionato, con due, per esempio il “pericolante” Kaiserslautern si erano astenuti. Una spaccatura, che è rimasta, anche al momento del voto e che rischia di avere strascichi.
I club di Sassonia e Turingia in rivolta – Chi ha espresso a gran voce il suo dissenso sulle modalità di ripresa del campionato sono le società di due Länder della ex Germania dell’Est, la Sachsen-Anhalt e la Turingia. In queste due regioni sono infatti ancora in vigore delle restrizioni alle attività sportive imposte dalle autorità regionali. In Sachsen-Anhalt fino a mercoledì 27 maggio sono vietati allenamenti di gruppo e competizioni, mentre in Turingia il divieto scade il 5 giugno. Secondo i dirigenti dei club, che chiedono almeno due settimane prima di scendere in campo, queste condizioni differenti non garantirebbero la regolarità dello svolgimento della 3.Liga. Intanto, mentre aspettano una risposta dalla DFB, che ha già chiarito che chi non si presentasse in campo verrebbe sconfitto a tavolino, queste squadre si allenano in gruppi numerosi. Ma in trasferta. Il Magdeburgo, unico club della ex DDR ad aver vinto una coppa europea a Schöningen, in Bassa Sassonia, mentre il Carl Zeiss Jena fanalino di coda, a Lipsia. Questi ultimi, che hanno sede in Turingia sono anche alla ricerca di un impianto, probabilmente in Nordrhein-Westfalen per disputare il derby con il Chemnitzer. l’Hallescher rischia di non giocare nel suo impianto. La ragione è diversa: all’Erdgas Sportpark non è possibile rispettare le norme del protocollo sanitario.
I dubbi rimangono – La ripartenza sarà l’occasione per capire quanto siano fondate le perplessità sul “modello 3.Liga”. Il più grande punto interrogativo è quello che riguarda l’applicabilità e la sostenibilità economica per i club di terza divisione del protocollo sanitario. Per società, che spesso si trovano in situazioni finanziarie non floride (la DFB ha creato una task force apposita) rispettare interamente il protocollo potrebbe risultare difficile. Un esempio? Le condizioni per gli alloggi durante le trasferte.
Sul campo tutto da decidere – Se si dovesse scendere sul terreno di gioco davvero si potrà assistere a un “minitorneo” con 11 squadre in otto punti. In testa c’è il Duisburg, con tre punti sul Waldhof Mannheim e poi l’Unterhaching. E dietro tutti a spingere. Più certezze dà la Frauen-Bundesliga con il Wolfsburg, con otto lunghezze di vantaggio a sei match dal termine. A un passo da titolo, o poco meno.