Adani: «A forza di dire che bisogna vincere questo sarà il sesto anno che non lo fai. Alla Juve bisogna prima meritare» | OneFootball

Adani: «A forza di dire che bisogna vincere questo sarà il sesto anno che non lo fai. Alla Juve bisogna prima meritare». Parla l’opinionista

Nel corso della trasmissione Viva El Futbol, Lele Adani ha offerto un’analisi profonda e tagliente del momento difficile che sta attraversando la Juventus. L’opinionista ha criticato aspramente la cultura imperante nel club bianconero, rea di nascondersi dietro slogan vuoti che, alla prova dei fatti, non portano risultati.

Adani ha puntato il dito contro il mantra ossessivo dell’obbligo di vincere, citando le stesse parole usate da Igor Tudor e Manuel Locatelli: «Perché a forza di dire bisogna vincere, questo sarà il sesto anno che non vinci. Tudor in conferenza che ha la juventinità dentro dice, io lo so che in maniera da slogan si dice e lo sento da 20 anni e l’ho sentito da allenatore, alla Juve devi vincere. L’ha detto anche Locatelli dopo la partita. Alla Juve devi vincere».

L’ex difensore ha contrapposto a questa visione un concetto fondamentale: il merito. Per Adani, la vittoria non è un diritto acquisito per storia o blasone, ma il risultato di un lavoro quotidiano. «No, alla Juve devi meritare. Vincere è una cosa che costa fatica a raggiungerla. Cioè tu non puoi pensare che devi per eredità dalla storia vincere. Qua vincere costa fatica e va dimostrato anche a Como tutti i santi giorni. Quindi se tu fai parte della Juve tu devi cominciare a smettere di dire, e lo dico come cultura a tutti, che tu sei obbligato a vincere perché se tu non cominci a fare partite migliori non ti ci avvicini nemmeno alla vittoria perché a forza di dire bisogna vincere, probabilmente, poi mi auguro che rimanga competitiva, questo sarà il sesto anno che non vinci».

Questo approccio richiede un rispetto diverso per il peso della maglia: «Quella maglia della Juventus non puoi non restituirlo ogni giorno pretendendo i benefici che ti dà, non solo perché te la danno in presentazione, deve avere un valore».

Adani ha poi proseguito la sua analisi sulla Juventus, spostando il focus dal campo alla dirigenza. Secondo l’opinionista, il continuo cambio di allenatori e dirigenti è il sintomo di una confusione progettuale che impedisce qualsiasi tipo di crescita. «Tu devi sentire l’onere ogni volta che respiri, perché una volta c’è Thiago, una volta c’è Allegri, una volta c’è Tudor e cosa fano? Li cambiamo a turno. Ma chi è che deve farlo pesare un livello come quello della Juventus? tutti questi dirigenti che ti ho detto perché Arrivabene, prende Vlahovic, non si è pentito, ho letto recentemente perché dice era il più forte giocatore, costato 90 milioni Vlahovic, ma non ce l’ho io con Vlahovic, quindi una volta c’è Giuntoli, una volta c’è Modesto, ora comanda Comolli e ma cosa cambia?».

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