Adani: «Chivu comunica da big, ha dato un segnale forte. Ora l’Inter è felice, vi spiego» | OneFootball

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·11 novembre 2025

Adani: «Chivu comunica da big, ha dato un segnale forte. Ora l’Inter è felice, vi spiego»

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Le parole di Lele Adani, ex calciatore, sulla situazione attuale dell’Inter dopo questo inizio di stagione. Tutti i dettagli in merito

Lele Adani ha parlato a Viva el Futbol del momento dell’Inter dopo la vittoria contro la Lazio.

CHIVU – Qualche giorno fa è stato interessante il fatto che ha detto che Diouf e Luis Henrique li utilizza poco perché non li vede ancora pronti, quindi li farà giocare di più quando li riterrà pronti. Questa aggiunge perché ti vuole bene anche se non ti fa giocare ed è onesto ed è sincero e diretto, così come quando dice dopo le ultime due partite non fatte bene – anche se vinte – contro Verona e Almaty “è colpa mia se non ho fatto a sentire le motivazioni giuste nella partita di Champions e abbiamo fatto male, sennò cosa ci sto a fare.


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LA COMUNICAZIONE DI CHIVU – Quindi quando uno ti si approccia per cercare di trovare qualcosa mica si nasconde. Questo mi sposta. Ieri è stato un segnale forte quello che ha fatto a metà secondo tempo: Carlos Augusto quinto a destra, mai successo. Luis Henrique non è entrato, ma accaduto. Carlos Augusto quinto a destra, a tutta fascia, che confeziona con Zielinski il terzo gol poi annullato. I due nuovi entrati che erano entrati da tre minuti. Questo aggiunge perché non tolgo Luis Henrique che a Verona è stato massacrato Però io devo mettere anche qualcuno più pronto fuori ruolo perché so che mi dà dicendoti, non sono ancora pronti, perché è difficile giocare nell’Inter, cosa che invece non è difficile per lui allenare l’Inter, perché qua abbiamo detto e qua lo ribadiamo che Chivu ci piace anche quando non ci piace l’Inter, perché abita a quei livelli. Ecco perché i difensori che fanno fare fatica agli attaccanti, perché lo scopo di salire non è metterli in fuorigioco. Il metterli in fuorigioco è una conseguenza, farli far fatica sì, perché le punte devono rientrare, se no rimangono in fuorigioco, quindi ti facciano far fatica, vuol dire chiedere qualcosa in più. Quindi chiedere qualcosa in più, allenarli un po’ di più. Poi un’altra cosa: nell’Inter non c’è tempo, perché l’Inter gioca ogni tre giorni e quando c’è la sosta vanno in venti, vuol dire che tu quel poco tempo te lo devi far bastare e anzi diventa allenante la partita, e a me sembra che l’Inter sia quando fa bene che quando fa male, a parte quello che è il suo difetto, perché l’Inter essendo la più forte molte volte si complica la vita quando stacca la spina, e attenzione che ieri in una partita controllata dall’inizio alla fine se fa gol Gila sono 13′ più recupero… L’Inter produce, gioca, è centrata, la vedo felice, a proposito dei discorsi che si faceva in precedenza, e Sucic, Akanji, Bonny rendono come titolari, Akanji è titolare, gli altri sono altri titolari, Pio è un ragazzo che risponde quando viene coinvolto, che è dietro le gerarchie secondo me giustamente rispetto a Bonny, ma gli altri due ragazzi nuovi che sono Diouf e Luis Henrique vediamo, perché c’è da vedere il gruppo, ma non vuol dire che non li voglio bene, non li aspetto, non li alleno o non li considero, e poi c’è come tu comunichi tutto, per me la comunicazione è veramente da grande perché c’è l’assunzione di responsabilità che non è tipica della comunicazione italiana. Perché in Italia c’è questo, condividere il fuori dalle telecamere. Mi spiego: in Italia quando la lucina rossa è spenta nascono le conversazioni private segrete tra chi ti deve fare l’intervista, chi ti deve dare la notizia, chi deve fare l’articolo di giornale eccetera eccetera eccetera, in questa dinamica Chivu non ci vuole entrare, Chivu vuole parlare del suo calcio, del suo gruppo alla gente, aspetta e si assume le responsabilità, ma non lo fa, l’assunzione di responsabilità non è un atto di confessione che deve poi portarti alla redenzione, davanti a chi ti confessa, al peccatore eccetera. Lo fa per trasparenza di vita, anche di calcio, quindi l’uomo e il professionista che lavora insieme, prima, durante, dopo, in conferenza, lo vedo pulito e questo l’abbiamo già detto e lo vedo efficace e l’Inter gioca e secondo me la novità rispetto al passato è che una squadra forte che ha rinnovato in questi giocatori che ho detto che stanno facendo bene cerca di allenarsi andando un po’ più sopra ritmo perché non può farlo e perché nella motivazione che doveva dare Chivu, che non ha cambiato il sistema, non ha stravolto troppo, doveva essere incalzante da un punto di vista dell’attitudine al lavoro e mi sembra che tutti hanno risposto, ma tutti intendo il giovane, ma anche Calhanoglu per esempio, che è quello che è in mano un po’ tutto il giochino lì in mezzo, gioca a un livello altissimo e quindi è veramente un progetto che è ripartito alla grande, parlavamo di rigenerazione è partita alla grande.

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