Agnelli Juve, Criscitiello convinto: «Elkann non ama il calcio, lo fa per economia. Così meglio vendere. In famiglia solo AA è appassionato» | OneFootball

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·29 dicembre 2025

Agnelli Juve, Criscitiello convinto: «Elkann non ama il calcio, lo fa per economia. Così meglio vendere. In famiglia solo AA è appassionato»

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Agnelli Juve, Criscitiello convinto: «Elkann non ama il calcio, lo fa per economia. Così meglio vendere. In famiglia solo AA è appassionato». Le parole del giornalista

Il dibattito sul futuro assetto societario della Juventus si arricchisce delle riflessioni di Michele Criscitiello. In un’intervista rilasciata a La Verità, il direttore di Sportitalia ha analizzato con durezza l’attuale gestione di John Elkann, ponendo l’accento sulla mancanza di trasporto emotivo verso il club.

Secondo il giornalista, il distacco tra la proprietà e il DNA storico della società è ormai evidente:


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«Se Elkann deve vendere la Juve? Il calcio lo puoi fare solo se hai una passione matta e sei pazzo. Elkann mi sembra che non ce l’abbia, l’ha dimostrato negli anni. Lo fa per economia e finanza, però la Juve deve avere un futuro proprietario diverso, perchè la famiglia Agnelli basava tutto sulla volontà, sulla voglia e sulla passione di Gianni e Umberto. L’unico appassionato di calcio in famiglia è Andrea, ma se lo considerano non idoneo per gestire le casse della Juventus, allora vendi e basta».

Passione contro Finanza

L’analisi di Criscitiello evidenzia un mutamento radicale nella filosofia di comando alla Continassa. Mentre il passato glorioso era alimentato dalla dedizione viscerale di figure come l’Avvocato Gianni e Umberto Agnelli, l’era attuale sembra essere guidata esclusivamente da logiche di bilancio e razionalizzazione finanziaria.

Il giornalista sottolinea come Andrea Agnelli sia rimasto l’ultimo esponente della dinastia a mostrare un’autentica passione sportiva. Tuttavia, davanti alla scelta della holding di allontanarlo per ragioni contabili, Criscitiello suggerisce che la cessione del club sia l’unica strada logica per garantire alla Juventus un domani all’altezza della sua storia. Senza quella “follia” necessaria per competere nel calcio moderno, la gestione Elkann rischierebbe di restare intrappolata in un grigio rigore economico, lontano dalle ambizioni che hanno reso grande la squadra.

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