Inter News 24
·6 settembre 2025
Akanji si toglie alcuni sassolini dalle scarpe: «Difficile realizzare di non essere più al City, Guardiola ha detto cose poco carine»

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·6 settembre 2025
La Svizzera ha dominato il Kosovo, imponendosi per 4-0 nella gara valida per le qualificazioni, con il difensore svizzero Manuel Akanji, neo acquisto dell’Inter, protagonista nel match. Il centrale classe 1995 ha aperto le marcature, mostrando subito la sua adattabilità e sicurezza nonostante i primi impegni con i nerazzurri alle spalle. La prestazione conferma il momento positivo del giocatore, pronto a inserirsi nel progetto di Cristian Chivu e a dare solidità alla retroguardia dei campioni d’Italia.
Ai microfoni di SRF e in zona mista, Akanji ha parlato anche del suo addio al Manchester City. Il difensore svizzero ha rivelato come Guardiola, abbia dovuto fare scelte obbligate tra i sei centrali disponibili, indicando chi sarebbe sceso in campo e chi invece avrebbe dovuto accomodarsi in panchina. Una decisione chiara ma non facile da accettare per il neo interista, che ha mostrato maturità e professionalità nell’affrontare la situazione.
La gara contro il Kosovo rappresenta un’importante conferma per Akanji, capace di coniugare fisicità, esperienza internazionale e senso della posizione, caratteristiche che lo rendono subito utile al progetto nerazzurro. La Svizzera continua così la sua corsa nelle qualificazioni, mentre l’Inter potrà contare su un difensore affidabile e pronto a inserirsi nel gruppo guidato da Chivu.
SULLA VITTORIA DELLA SVIZZERA CONTRO IL KOSOVO – «Penso che il risultato sia molto buono. Ma se vogliamo essere critici, non tutto va sempre bene. Abbiamo avuto abbastanza occasioni per segnare due o tre gol nel secondo tempo. Potete biasimarci per questo. Ma abbiamo dominato la partita ed è un ottimo risultato».
SGUARDO AL FUTURO – «Continueremo lunedì. Non sarà certo una partita facile».
L’ADDIO AL CITY E IL MIO ARRIVO ALL’INTER – «È ancora difficile realizzare che non faccio più parte della famiglia del City. Anche perché lunedì a Milano non ho incontrato nessuno dei nuovi compagni all’Inter, è successo tutto molto in fretta».
GUARDIOLA? – «Eravamo sei centrali e ci ha detto chiaramente che due avrebbero giocato e due sarebbero andati in panchina. Non è stato bello sentirselo dire».
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