Milannews24
·24 novembre 2025
Allegri e la gestione dei cambi al Milan: i numeri evidenziano un’anomalia statistica rispetto al resto della Serie A

In partnership with
Yahoo sportsMilannews24
·24 novembre 2025

Nel calcio moderno dei cinque cambi, che ha rivoluzionato le strategie e la gestione delle energie all’interno dei novanta minuti, c’è chi sceglie di andare decisamente in controtendenza. Si tratta di Massimiliano Allegri che, alla guida del Milan, sta facendo registrare un dato statistico davvero singolare e in netto contrasto con le abitudini dei suoi colleghi. Come evidenziato da un’analisi statistica del portale specializzato Kickest, il tecnico livornese è l’allenatore che ricorre meno alle risorse della panchina in tutto il campionato.
I numeri non mentono e raccontano una gestione molto conservativa della rosa: nelle prime 13 gare di questa stagione, la media delle sostituzioni effettuate dai rossoneri si ferma appena a 3.5 cambi a partita. Un dato che diventa ancora più estremo se si restringe il campo alle ultime 7 partite, dove la media scende addirittura a 3 sostituzioni per gara. L’ultimo esempio lampante è arrivato proprio durante il Derby vinto contro l’Inter, una sfida ad altissima intensità fisica e nervosa dove l’allenatore ha comunque scelto di effettuare solo 3 cambi, fidandosi ciecamente dell’undici titolare fino al fischio finale.
Le ragioni di questa strategia sembrano essere molteplici. Da un lato c’è sicuramente la complicità di una rosa corta, falcidiata dagli infortuni che spesso hanno ridotto le opzioni di qualità a disposizione in panchina, costringendo il mister a scelte obbligate. Dall’altro, però, emerge la filosofia tattica di Allegri: la poca voglia di toccare l’assetto di una squadra che sta trovando il suo equilibrio, preferendo la stanchezza di un titolare rodato all’inserimento di un subentrante che potrebbe alterare gli equilibri. In una Serie A dove la media generale non scende mai sotto i 4.5 cambi a gara, sfruttando quasi sempre tutti gli slot disponibili, il Milan rimane un’eccezione statistica unica nel panorama italiano.









































