Milannews24
·30 giugno 2025
Allegri Milan, il livornese fa sognare i tifosi! Obiettivo minimo, l’ha comunicato alla dirigenza rossonera

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·30 giugno 2025
Arianna Ravelli, stimata firma de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato in profondità il cambio di rotta in atto al Milan. Dopo anni di una politica aziendale ben definita, improntata sulla valorizzazione di giovani talenti e sul rigido controllo del monte ingaggi – una strategia che ha portato i rossoneri a conquistare uno Scudetto ma anche a chiudere l’ultimo campionato a ben 19 punti di distanza dalla capolista – il Diavolo sembra aver intrapreso un nuovo percorso.
La giornalista sottolinea come la passata gestione, seppur vincente in un’occasione, abbia mostrato i suoi limiti. Il problema non era la giovane età dei nuovi acquisti, dato che il talento non ha bisogno di carta d’identità, ma piuttosto una serie di scelte non azzeccate e debolezze societarie che solo in parte sono state mitigate dall’arrivo di un direttore sportivo come Igli Tare. Ora, per la gloriosa società meneghina, l’imperativo è ricostruire in fretta dalle cenerie, con un obiettivo primario: assicurarsi un posto in Champions League.
Questo ha spinto la proprietà a rivedere la propria strategia. L’uscita di Reijnders, per esempio, è un segnale chiaro di come l’attenzione ai conti rimanga alta, ma la priorità sia ora il risultato immediato. La scelta di richiamare Massimiliano Allegri, allenatore pragmatico e orientato al “qui e ora”, è emblematica. Allegri non è un tecnico da inizio ciclo; è noto per la sua preferenza per giocatori esperti e rodati. Non a caso, Ravelli evidenzia il suo apprezzamento per un calciatore di comprovata esperienza come il 40enne Luka Modric, centrocampista croato dalle visioni di gioco uniche, e per il solido Granit Xhaka, mediano svizzero con un’ottima propensione al recupero palla. Al contrario, Allegri ha sempre mostrato una certa diffidenza verso profili meno strutturati, utilizzandoli con parsimonia.
Non esiste una formula magica per il successo nel calcio. La storia recente ne è la prova: l’Inter, altra big milanese, pur perdendo contro le nuove leve del PSG, ha saputo battere i genietti del Barcellona. La vera ricetta sbagliata è l’immobilità, il non sapersi adattare alle circostanze mutate. Forse, conclude Ravelli, l’incontro tra questi due percorsi opposti delle due squadre milanesi potrebbe portare a una ricetta vincente: quel mix equilibrato tra giocatori di esperienza e giovani promesse che da sempre è stata la chiave per la vittoria. Il futuro del Milan si annuncia intenso e ricco di sfide. Riusciranno i rossoneri a ritrovare la strada per il successo duraturo?