Calcio e Finanza
·6 novembre 2025
Arezzo, svelato il progetto definitivo del nuovo impianto: è il primo a seguire la Legge sugli Stadi

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·6 novembre 2025

È stato presentato oggi presso la Sala del Consiglio del Comune di Arezzo il progetto definitivo per la riqualificazione dello Stadio Comunale “Città di Arezzo”, alla presenza del sindaco Alessandro Ghinelli, dell’assessore allo sport Federico Scapecchi, del presidente del club Guglielmo Manzo e della Francesca Manzo.
Presenti anche il numero uno Serie C Matteo Marani e dell’architetto Carlo Antonio Fayer, che coordina il gruppo di lavoro dei progettisti, formato da M28 Studio, SPSK Studio e SPERI S.p.A. Un’opera che segna un punto di svolta nel panorama nazionale: sarà infatti il primo stadio italiano sviluppato in coerenza con il quadro normativo della nuova Legge Stadi e con i più recenti indirizzi in materia di sicurezza, sostenibilità e standard prestazionali. Il progetto nasce all’interno di un confronto costante con l’Amministrazione comunale e recepisce puntualmente gli esiti della Conferenza dei Servizi preliminare, ponendosi l’obiettivo di coniugare la tradizione sportiva amaranto con una visione urbana contemporanea e inclusiva.
Durante l’incontro sono stati snocciolati gli interventi chiave del progetto di ristrutturazione:
Inoltre, il progetto non si limita alla funzione sportiva: nasce uno spazio civico multidimensionale, dove spazi aperti, nuova piazza pubblica, percorsi ciclopedonali e servizi urbani si intrecciano con la vita quotidiana della città.
Tra le funzioni previste: spazi ristorativi, food hall e ristorante panoramico al primo piano, aperti tutto l’anno per cittadini e visitatori; skybox e aree hospitality per imprese, partner e istituzioni; uffici e servizi privati; spazi per eventi culturali, sociali e aziendali, fruibili 365 giorni l’anno; aree verdi e piazza urbana per attività pubbliche e tempo libero. Un luogo sportivo che diventa nuova polarità urbana e sociale, un mix funzionale capace di generare economia, cultura, benessere e comunità.

Il progetto del nuovo “Città di Arezzo” (Photo by ufficio stampa Arezzo)
L’impianto sarà ricostruito mantenendo e riqualificando la tribuna ovest, con nuove curve e una nuova tribuna est (Tribuna Maratona) con un rivestimento architettonico dinamico e contemporaneo, completato da una nuova copertura. Standard UEFA e Serie A/B, accessibilità universale, mobilità sostenibile, infrastruttura digitale in fibra ottica e sistemi di controllo avanzati completano il quadro. Il cantiere durerà circa cinque anni, articolato in quattro fasi, garantendo la fruibilità dello stadio per la totalità del periodo. L’apertura del cantiere è prevista per marzo 2026, e si prevede di terminare i lavori nel 2030.
«Il nuovo Stadio Città di Arezzo rappresenta un progetto che abbiamo seguito passo dopo passo, consapevoli della sua importanza per la città e per l’intera comunità sportiva. È il frutto di un lavoro di squadra che ha visto Amministrazione comunale, Società Sportiva Arezzo e professionisti impegnati operare in piena sintonia, con concretezza e visione», ha dichiarato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli.
Questo invece il commento del presidente, Guglielmo Manzo: «Il nuovo stadio è un obiettivo che ho inseguito con determinazione fin dal primo giorno. In questo anno e mezzo ho fatto sentire la mia voce, ho sollecitato, ho cercato soluzioni concrete: perché credo profondamente che dotare l’Arezzo di un impianto moderno e funzionale sia una scelta strategica per il futuro del club e della città».
«Un altro elemento che rende unico questo progetto è il metodo – ha spiegato l’architetto Carlo Antonio Fayer -. Questo stadio nasce insieme ai suoi tifosi, attraverso un dialogo continuo che ha orientato scelte, spazi e funzioni. Non una consultazione formale, ma un processo vero, fatto di confronto, ascolto e progettazione condivisa. Le curve, i percorsi, l’acustica, i luoghi dell’incontro: qui ogni scelta è stata filtrata attraverso la vita reale di chi popola il tifo e la città. E poi c’è un’altra scelta che definisce questa opera: lo stadio non si accende solo il giorno della gara. Sarà aperto tutti i giorni, tutto il giorno, tutto l’anno. Sarà luogo di sport, certo, ma anche di cultura, studio, lavoro, incontro. Una piazza contemporanea, che accoglie l’energia della città e la restituisce trasformata. Crediamo che questo approccio rappresenti un modello per la nuova generazione di impianti sportivi italiani: radicati nel territorio, sostenibili, partecipati, costruiti intorno alle persone che li vivranno».
A chiudere è intervenuto anche il presidente della Lega Pro, Matteo Marani: «Gli stadi sono un’esigenza impellente e fortissima, anche in considerazione del fatto che i diritti televisivi, fino ad oggi il grande motore del calcio, sono destinati a calare. Questo è il motivo per cui i club dovranno trovare nuove fonti di sostentamento proprio nelle attività che potranno svolgere parallelamente, e lo stadio da questo punto di vista diventa fondamentale, non solo per le entrate dirette, che fortunatamente stanno aumentando grazie ad un ritorno del pubblico negli spalti, ma anche come volano di tante attività».









































