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·17 ottobre 2025
Ausilio: «Gasperini un top, avrei voluto lavorarci. Offerta folle dall’Arabia? Tutto è rinunciabile. Neymar all’Inter? Rispondo così»

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·17 ottobre 2025
Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, si è raccontato al Corriere dello Sport.
PRESIDENTI – «Moratti passionale. Thohir? Visionario e coraggioso. Zhang, Steven intendo, innovatore. Oaktree? Solido, strutturato. Marotta è perfetto per chi, come me, vuole soltanto fare il proprio mestiere. Sulla parte tecnica lascia tanta autonomia, lui è l’uomo delle sintesi».
CHIVU – «Ci siamo ritrovati ad affrontare il tema della sostituzione di Simone soltanto il primo giugno. Ti assicuro che fino all’ultimo abbiamo sperato che restasse. Quando la proprietà chiede di individuare una soluzione non puoi portare un solo nome. Fabregas-De Zerbi? Abbiamo fatto i nostri sondaggi e tratto le conclusioni. Vuoi sapere altro? Fabregas e De Zerbi hanno preferito non muoversi? Questo lo dici tu. Cristian ha tutto quello che cercavamo, è quello giusto anche per la proprietà».
LOOKMAN, KONE’ ED ESPOSITO – «Ci abbiamo provato, ritenendo che ci avrebbe consentito di cambiare qualcosa. Ma l’Atalanta è stata irremovibile. La crescita di Pio e Bonny ci ha permesso di cambiare obiettivo e restare fedeli al 3-5-2. Kone? Te l’ho appena detto, siamo tornati a puntare sul 3-5-2. C’è stato un contatto. Uno solo? Uno, più, che importa? A un certo punto la Roma ci ha fatto sapere che non se ne faceva nulla. E ci siamo mossi per Diouf. Esposito? Cercavamo una punta centrale, abbiamo seguito anche Hojlund. Nei quindici giorni del Mondiale per club abbiamo capito che Pio aveva forza fisica e la giusta voglia di arrivare. Per cui Bonny vice Thuram e Esposito alternativo a Lautaro».
GASPERINI E TECNICI – «Da noi è stato pochino. Mi credi se ti dico che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, visto quello che ha fatto in seguito? È un top. Tra una cosa e l’altra, a gennaio saranno ventotto anni di Inter. Vado a memoria. Mancini, Mou, Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, De Boer, Vecchi, Pioli, Spalletti, Conte, Inzaghi e Cristian. Migliori sul campo? Spalletti e Conte. Nella gestione? Simone, Mancini. E Ranieri, al quale sono molto legato, arrivò in un momento complicato per l’Inter. Da alcuni di loro ho imparato tanto, altri non sono stati collaborativi«. Chi, ad esempio? «Arrivaci» Mourinho? «Sopra tutto e tutti per quello che rappresenta nella storia dell’Inter».
LAUTARO – «Aveva già firmato con l’Atletico Madrid. Ho viaggiato, rischiando di tornare senza il giocatore. Sai che figura di merda avrei rimediato…» Andrea Berta, allora ds del club e ora all’Arsenal, mi disse che Lautaro stracciò non uno ma tre contratti. «Se lo dice Andrea… So di uno. Mi misi in mezzo puntando sul fatto che i club non avevano ancora raggiunto l’accordo. Però di cose buone ne abbiamo fatte anche altre. Micki a zero perché alla Roma non lo volevano più».
MIGLIORI AFFARI – «Hakimi a 40 e rivenduto a 70, Calhanoglu a zero, Bastoni con tre sole partite all’Atalanta, un anno a Parma e poi da noi. Onana a zero quand’era squalificato e fermo da un po’. L’abbiamo venduto a 55. Lukaku voluto da Conte, altro affare la cessione al Chelsea. Balotelli a 16 anni dal Lumezzane. Aveva grandi risorse, ha fatto una buona carriera ma non quella che immaginavo».
INTERESSE DELLA ROMA – «In passato ci fu un abboccamento». Pallotta? Friedkin? «Lascia stare. Sono rimasto all’Inter dove nei primi anni avevo avuto la fortuna di vedere gente come Milito, Zanetti, Eto’o, Ronaldo il fenomeno. Non c’entrano niente con quelli di oggi».
INTERESSE DALL’ARABIA – «C’è poco da dire. Sto bene dove sono, ho un contratto fino al 2027. Già in passato ricevetti delle proposte anche economicamente più interessanti. Ma non mi sono mai mosso da qui. Proposta irrinunciabile dall’Al-Hilal? Tutto è rinunciabile».
MERCATO DI GENNAIO – «Dopo un solo mese e mezzo ci sono, secondo te, società che stanno imbastendo trattative per gennaio? Fantasie. Posso comprendere la fame di notizie dei media, ma questo calcio vive del presente e solo al presente ormai. Neymar? Ma va’, è una cazzata. Mai sentiti e mai offerto… Una cazzata».