Juventusnews24
·10 novembre 2025
Barillà critico: «Restano le lacune, una difficoltà che va oltre gli allenatori». Poi la sua posizione sulla questione Vlahovic

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Il giornalista Antonio Barillà, intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera durante la trasmissione Fuori di Juve, ha analizzato il momento delicato della Juventus dopo il pareggio per 0-0 nel Derby della Mole contro il Torino. Secondo Barillà, qualcosa si sta muovendo: l’arrivo di Luciano Spalletti ha generato una scossa benefica, sia psicologica che tattica.
L’opinionista vede buoni segnali in alcuni esperimenti del nuovo tecnico, menzionando in particolare Kenan Yildiz, la mossa di Teun Koopmeiners in difesa e il rilancio di Vlahovic. Tuttavia, Barillà sottolinea come il pessimismo generale non nasca tanto dal pari nel derby, quanto dal fatto che persistono lacune strutturali.
Si tratta, secondo il giornalista, di una difficoltà che va oltre gli allenatori. Barillà evidenzia come lo stesso Spalletti, dopo il derby, abbia parlato di mancanza di qualità. Questo, per l’opinionista, è la prova che il mercato è stato carente. Nonostante i problemi, la classifica resta aperta: sia la zona Champions che i playoff della competizione sono ancora alla portata dei bianconeri.
Il problema della sterilità offensiva, però, si è ripresentato contro il Torino. Avere tanto possesso palla senza riuscire a incidere, significa che manca qualcosa nelle soluzioni. In quest’ottica, la sosta per le nazionali potrà essere utile per lavorare su questo. Barillà non sa se Spalletti cambierà modulo. Ha testato una nuova linea difensiva, ma il nodo resta il ripiegamento degli esterni. L’idea delle due punte può aiutare, ma se Yildiz verrà confermato nel ruolo alla Kvaratskhelia, forse non servirà un centravanti puro.
L’analisi si è poi concentrata sulla gestione dell’attacco. La sensazione di Barillà è che finché Vlahovic sarà alla Juve resterà un punto fermo. Il serbo sta dimostrando un grande attaccamento e merita la titolarità. Questa centralità di Dusan Vlahovic apre però un altro problema gestionale ed economico.
Bisognerà rilanciare anche David. Jonathan David va valorizzato, altrimenti la Juventus rischia di pagarlo tanto senza poterlo rivendere. Barillà conferma che in società c’è fiducia nel canadese e che si ritiene possa essere decisivo appena si sbloccherà.
Infine, il tema più spinoso: il rinnovo di Vlahovic resta un nodo. Il giornalista ha spiegato che ci sono offerte da altri club con ingaggi che la Juve non può pareggiare. La conclusione di Barillà è che si può continuare insieme, ma questo è il vero problema da risolvere per la dirigenza.
PAROLE – «Qualcosa si sta muovendo: c’è stata una scossa benefica, sia psicologica che tattica. Alcuni esperimenti stanno dando buoni segnali — penso a Yildiz, Koopmeiners e al rilancio di Vlahovic. Tuttavia, il pessimismo non nasce dal pari, ma dal fatto che persistono lacune strutturali. È una difficoltà che va oltre gli allenatori. Se persino Spalletti, dopo il derby, parla di mancanza di qualità, significa che il mercato è stato carente. La classifica però resta aperta: la zona Champions e i playoff della competizione sono ancora alla portata. Il problema della sterilità offensiva si è ripresentato: se hai tanto possesso ma non riesci a incidere, manca qualcosa nelle soluzioni. La sosta potrà essere utile per lavorare su questo. Non so se Spalletti cambierà modulo: ha testato una nuova linea difensiva, ma il nodo resta il ripiegamento degli esterni. L’idea delle due punte può aiutare a smuovere l’attacco, ma se Yildiz verrà confermato nel ruolo alla Kvaratskhelia, forse non servirà un centravanti puro. Ora potrà lavorare con i giocatori chiave durante la pausa. La mia sensazione è che finché Vlahovic sarà alla Juve resterà un punto fermo, perché sta dimostrando un grande attaccamento e merita la titolarità. Bisognerà però rilanciare anche David: va valorizzato, altrimenti rischi di pagarlo tanto senza poterlo rivendere. In società c’è fiducia nel canadese, che appena si sbloccherà sarà decisivo. Il rinnovo di Vlahovic resta un nodo: ci sono offerte da altri club con ingaggi che la Juve non può pareggiare. Si può continuare insieme, ma questo è il vero problema».









































