Milannews24
·24 novembre 2025
Bartesaghi è la nota lieta del Derby: l’elogio alla sua prova di grande maturità e a quella “invisibilità” che diventa decisiva

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Nel trionfo del Milan nel Derby della Madonnina, tra le parate decisive di Maignan e la gioia per i tre punti, c’è una storia che merita di essere sottolineata ed è quella di Davide Bartesaghi. Come evidenziato dall’analisi puntuale di Luca Bianchin su Gazzetta.it, il giovane terzino rossonero è stato protagonista di una prova che definire matura sarebbe riduttivo. In un contesto infuocato come quello di San Siro, dove spesso la tensione gioca brutti scherzi anche ai campioni più navigati, Bartesaghi si è dimostrato il “ragazzo più giudizioso del mondo”, interpretando il suo ruolo con una disciplina tattica encomiabile e una freddezza sorprendente.
La vera forza della sua prestazione risiede in un concetto che potrebbe sembrare un paradosso: l’invisibilità. Spesso si tende a giudicare i terzini moderni solo per le discese arrembanti o per le giocate offensive, ma in una sfida tirata e complessa come quella contro l’Inter, non farsi notare significa aver rasentato la perfezione difensiva. Bartesaghi non ha commesso sbavature, non ha lasciato buchi e non si è mai fatto trovare fuori posizione. Questo tipo di “anonimato” positivo è, a tutti gli effetti, un vero superpotere: il ragazzo non ha fatto nulla di appariscente che resti negli occhi per lo spettacolo, ma è stato costantemente preciso e attento, chiudendo ogni varco con puntualità.
Ciò che ha impressionato maggiormente gli addetti ai lavori è stata la sua calma olimpica. In una retroguardia chiamata a fronteggiare il forte attacco nerazzurro, il classe 2005 ha giocato con la serenità di chi ha centinaia di partite alle spalle. Massimiliano Allegri ha trovato in lui una risorsa estremamente affidabile, capace di gestire la pressione del big match senza mai andare in affanno. La sua è stata una partita di pura sostanza, fatta di letture difensive corrette e posizionamenti intelligenti, dimostrando che a volte, per essere decisivi nel calcio, non serve urlare la propria presenza con effetti speciali, ma basta esserci nel modo giusto e al momento giusto.









































