Juventusnews24
·30 settembre 2025
Benitez sentenzia sulla Juve in Champions League: «Vlahovic segna quando serve e Koopmeiners ricomincia a giocare con continuità. Contro il Villarreal si potrà capire questa cosa»

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·30 settembre 2025
Rafa Benítez, allenatore di fama internazionale con un palmarès di primissimo livello, tra cui la Champions League vinta con il Liverpool, ha condiviso il suo punto di vista sulla prossima giornata di Champions League e sul momento delle squadre italiane con La Gazzetta dello Sport. La sua visione analitica e profonda offre uno spaccato interessante sulle dinamiche del calcio europeo, con un occhio di riguardo alle formazioni di Serie A, tra cui la Juve, impegnate nella massima competizione continentale.
PAROLE – «L’Inter ha un ruolo di primo piano, sempre. Il Napoli può assumerlo. Per la Juventus parla la storia ma io del Villarreal non mi fiderei e quanto all’Atalanta sta riemergendo e non ha ancora Lookman». Raccontata da Rafa Benitez, la Champions è un universo magico da non perdere.
LA SECONDA GIORNATA – «Non sarà semplice per la Juventus in casa del Villarreal; non sarà facile per l’Atalanta contro il Club Bruges; sarà assai indicativa per l’Inter contro lo Slavia Praga e anche dal Napoli aspetteremo una risposta. Tempo ce n’è, con le otto partite a disposizione, ma io ritengo che non convenga perderne troppo».
L’INTER É TRA LE FAVORITE – «Non solo il calendario. Anche la partita di Cagliari, con un bel po’ di turnover, ha espresso novità apprezzabili: la personalità è ricomparsa possente ed è servita per dimezzare il distacco dal primo posto in classifica in campionato. Ma anche il gioco è sembrato migliorato. Ho sempre pensato che la struttura dell’Inter resti molto forte, competitiva a qualsiasi livello, e dopo una fase difficile, forse colpa anche del Mondiale che ha stravolto la preparazione, la qualità dei singoli e del gruppo sta venendo fuori».
LA SCONFITTA IN FINALE – «Non so quale tipo di blocco potesse avere. Non ho mai sospettato che si portasse appresso ancora la sconfitta in finale con il Psg, mi sarebbe parso strano. Semmai i problemi possono essere stati di altra natura, magari atletici, proprio perché la stagione è cambiata, il riposo quasi non esiste più e non è semplice la gestione della fatica. Ma a Cagliari, e già prima, Thuram e Lautaro avevano avuto modo di incidere; come il ritorno di Calhanoglu, con doppietta passata quasi sotto silenzio perché a Torino era finita male. Per me l’Inter rimane tra le favorite, poi da qui a dire che arriverà fino a Budapest è un’altra cosa: io non mi avventuro mai in pronostici».
LA JUVENTUS E I PAREGGI – «Che non è un gran segnale, per certi versi, però se prendete il classico bicchiere vi renderete conto che non perdere lo rende mezzo pieno: sembrava spacciata contro il Borussia Dortmund, ha trovato il coraggio di afferrare la partita nel finale. È andata sotto anche con l’Atalanta e l’ha ripresa. Queste sono indicazioni che hanno un peso. Vlahovic segna quando serve; Koopmeiners ricomincia a giocare con continuità. Il Villarreal non è un avversario comodo, anzi, ho grande considerazione per Marcelino e so che saprà come prepararla: e serate del genere diventano dunque un esame. In Spagna, la Juventus può capire altro di sé: per esempio quale ruolo potrà recitare in Europa e forse anche nel campionato italiano».
DE BRUYNE-CONTE – «Non ne farei un caso. Sono le espressioni a caldo e le dichiarazioni dell’immediato dopo partita. Nello spogliatoio, ve lo garantisco, è diverso, soprattutto il giorno dopo. Si tende a dimenticare, ad archiviare, a concentrarsi sull’appuntamento successivo. E De Bruyne è un fattore a cui Conte non rinuncerà».
Live
Live
Live
Live
Live
Live
Live
Live