Bettarini: «Al mio agente dicevano che ero troppo bello per fare il calciatore. Donne sempre piaciute, ma quelle voci…» | OneFootball

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Calcionews24

·15 settembre 2025

Bettarini: «Al mio agente dicevano che ero troppo bello per fare il calciatore. Donne sempre piaciute, ma quelle voci…»

Immagine dell'articolo:Bettarini: «Al mio agente dicevano che ero troppo bello per fare il calciatore. Donne sempre piaciute, ma quelle voci…»

Bettarini: «Al mio agente dicevano che ero troppo bello. Donne sempre piaciute, ma quelle voci…». Parla l’ex giocatore

Si racconta a La Gazzetta dello Sport Stefano Bettarini, 53 anni, ex terzino sinistro con una carriera da oltre trecento partite e una seconda vita nei reality televisivi. L’ex calciatore si è confessato in una lunga intervista, di cui riportiamo i passaggi più significativi.

Che calciatore è stato? «Un fluidificante mancino dal bel piede, a tutta fascia. Sarò onesto: così, a quei tempi, ce n’erano pochi. Pancaro e Zambrotta erano destri e quindi adattati. Poi c’era Maldini, l’idolo di sempre. Un’altra categoria».


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Si è sentito sottovalutato? «Sarò onesto anche qui: ho fatto la giusta carriera. Mi è mancato giocare in una grande squadra. L’avrei meritato, ma al mio agente dicevano sempre la stessa cosa…».

Del tipo? «Bettarini è troppo bello per fare il calciatore. Lo dissero Galliani e Moggi quando ero in ballo per Milan e Juve. Questa nomea mi ha danneggiato. Una volta partecipai a una sfilata alla fashion week e me ne dissero di tutti i colori. Anche la società si incazzò. Oggi i giocatori incidono dischi, lanciano brand, fanno di tutto».

Mai scappato da un ritiro? «Mai. Venivo considerato come quello che faceva disastri, ma non era vero».

E la nomea di donnaiolo? «Mi ha fatto sia incazzare sia ridere. A me le donne sono sempre piaciute, ma non ho mai preso una multa o altro perché andavo a fare serata. A Lucca Orrico ci pesava ogni giorno. C’erano ragazzi che pur di perdere mezzo chilo dopo una serata facevano gli skip col giaccone. Io invece avevo i paparazzi alle calcagna che mi seguivano ovunque. Quando ero sposato con Simona Ventura avrò detto no a duecento eventi».

Torniamo al calcio. Un flash su Zamparini? «L’ho avuto a Venezia. Quando le cose andavano male chiedeva consigli a un mago. Mi convinse a spargermi un etto di rognone sul petto per scacciare il malocchio».

Massimo Cellino, Cagliari. «Pur di non farsi trovare dal mio agente scappò dalla finestra di un albergo. La Fiorentina mi voleva, ma lui non ne voleva sapere. In Sardegna sono stato da Dio».

Edmundo, ex compagno alla Fiorentina. «La Viola ha uno scudetto in meno perché lui scappò in Brasile per il Carnevale. Cecchi Gori gli disse che a Firenze c’era Bagno a Ripoli, e quindi il mare. Quando scoprì che non era vero andò fuori di testa. Io e Cois lo portavamo a Viareggio a mangiare il pesce. Un fenomeno: a Empoli vinse una partita da solo dopo aver lanciato una ciabatta al vice del Trap prima di una riunione. Era rimasto a dormire fino a tardi».

Batistuta, invece? «Un fenomeno. Anche se un po’ tirchio. A Firenze aveva questa nomea».

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