Juventusnews24
·24 settembre 2025
Biasin dopo le parole di Rocchi su Verona Juve: «Lodevole togliere quella orrenda barriera tra fischietti e resto del mondo ma il tutto non deve tradursi in attenuante o giustificazione!». Ecco la sua analisi

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·24 settembre 2025
Trasparenza sì, ma non può bastare. Il giorno dopo l’ammissione di colpa del designatore Gianluca Rocchi sugli errori di Verona-Juve, arriva la lucida analisi del giornalista Fabrizio Biasin a Tuttomercatoweb, che pur lodando la buona volontà del capo degli arbitri, lancia un monito: le scuse non possono diventare un’attenuante, e il sistema delle “punizioni” è senza senso.
L’intervento settimanale di Rocchi, che ammette gli errori, è un atto «lodevole» perché rompe il muro tra i fischietti e il resto del mondo. Ma, come sottolinea Biasin, «il tutto non deve tradursi in attenuante o giustificazione». L’obiettivo deve essere quello di «limitare certi sfondoni da matita rossa», come i due errori clamorosi che hanno penalizzato la Juventus al Bentegodi.
La critica più aspra, però, è riservata al metodo con cui vengono puniti gli arbitri. «La dicitura ‘l’arbitro Tizio per punizione è stato retrocesso in B’ non ha mica tanto senso», afferma Biasin. «Cioè, siccome ha fatto danni in A lo spediamo a far danni in B? Come se in B non avessero pari diritti di giustizia?».
Una logica che non convince, quella di “spostare” il problema in una categoria inferiore. La soluzione, per il giornalista, è un’altra e molto più semplice: «Se un arbitro necessita di riposo, banalmente, riposa».
Le parole di Biasin sono una riflessione profonda sullo stato di salute del nostro sistema arbitrale. La trasparenza è un primo passo, ma non è la cura. Servono interventi strutturali per ridurre gli errori e un sistema di valutazione più logico e meritocratico. La Vecchia Signora, intanto, si lecca le ferite, in attesa di una giustizia sportiva più equa e, soprattutto, meno fallace.
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