Juventusnews24
·30 novembre 2025
Boattin rivela: «Difficile lasciare la Juventus Women. Quando sono partita per Houston mi son detta ‘Cavolo sto andando’, ma l’America era il mio sogno»

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·30 novembre 2025

Intervistata da VivoAzzurro, Lisa Boattin – che in estate ha lasciato la Juventus Women per approdare in America agli Houston Dash – ha parlato così.
AMERICA – «Fa un effetto strano. Strano sentirlo ma devo dire che è un’avventura nuova che mi piace. L’ho abbracciata quando si è presentata l’occasione ma sono felice. Quando sono partita mi sono detta: ‘Cavolo sto andando’. Erano 14 ore di volo, è stata lunghissima ho pensato tanto. Mi ricordo che in aeroporto a Milano c’erano due tifose della Juve venute a salutarmi ed é stato un momento bello perché significa che a Torino ho lasciato qualcosa negli anni. Sono felice ora della mia scelta».
JUVENTUS WOMEN – «Difficile lasciare la Juve, la mia squadra, la mia famiglia e casa. Ho casa a Torino e a Torino vedo un futuro ma ero arrivata in un punto della mia vita in cui avevo bisogno di qualcosa di nuovo. L’America da piccolina era il sogno, quando ho iniziato a conoscere il calcio femminile è stato grazie all’America. Sono felice».
CITTA’ DI HOUSTON – «È enorme come città. Sono arrivata ad agosto che era caldissimo e ci allenavamo prestissimo, era irrespirabile faceva tanto caldo. La più grande diversità è la grandezza della città. Ho trovato persone gentili. Non puoi non avere la macchina. Una città poco camminabile, è diversa, non ci sono tanti mezzi. C’è la metro ma attraversa solo il centro, mi ci sto ancora abituando».
DIFFERENZE COL CALCIO ITALIANO – «È un modo di giocare diverso. Molte più transizioni, partite aperte. Tutti vogliono fare gol e verticalizzano, l’intensità è molto alta e questa secondo me è una grande differenza. In Europa si gestisce di più. Loro vivono lo sport in maniera diversa. Lo spettacolo, l’atmosfera, l’attenzione che ti prestano le persone. Sei una sorta di star quindi devo dire che oltre al calcio il bello è quello che lo circonda».
COSA PORTA DALL’ITALIA – «La tattica. Ma vedo un nuovo modo di giocare, una preparazione diversa. Sto provando a calarmi nella cultura americana, voglio viverla al 100% esattamente come loro».
SCELTA DI ANDARE A HOUSTON – «È stata una scelta veloce. Un’occasione che è capitata, loro mi hanno fatto sentire che mi volevano tanto ed era la cosa giusta al momento giusto. Era un momento un po’ particolare della mia vita e mi sono detta di provarci. Le ragazze sono gentili e abituate ad accogliere. Da quando sono atterrata non mi hanno mai lasciata sola per i primi 15 giorni. Mi hanno accolta bene. La grande differenza è che sono club diversi. Alla Juve devi vincere e la vivi con più responsabilità. Qui si vive con più serenità, meno pressione. Le mie compagne sono molto curiose qui in Nazionale, mi chiedono come sto. In campo invece a Houston sono sempre positive, ti incoraggiano a provare sempre. Anche se non riesci ti dicono brava per averci provato. Questo ti aiuta tanto».









































