
Zerocinquantuno
·24 maggio 2025
Bologna già in modalità festa, il Genoa vince 3-1. Dall’Ara comunque in tripudio per gli eroi della Coppa Italia 2024/25

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·24 maggio 2025
Dentro un Dall’Ara gremito e festante, il Bologna conclude la sua memorabile stagione 2024-2025 mostrando la Coppa Italia ai suoi splendidi tifosi e ospitando il Genoa, tredicesima forza del campionato. Italiano ci tiene a far bella figura e magari a scalare qualche posizione in classifica, e nel consueto 4-2-3-1 opera un turnover moderato: Ravaglia in porta, Casale e Lykogiannis (al posto dello squalificato Miranda) in difesa ed Aebischer a centrocampo, con Castro preferito a Dallinga per guidare l’attacco. Qualche cambio in più, invece, per Vieira, che si schiera in modo speculare e lancia dall’inizio Siegrist (il terzo portiere), Otoa, Onana, Norton-Cuffy e Venturino (all’esordio da titolare). Arbitra l’incontro il signor Monaldi di Macerata, classe 1988, esordiente assoluto in Serie A. A ridosso del fischio d’inizio minuto di silenzio in memoria di Bruno ‘Johnny’ Capra, eroe scudettato del 1964, e Nino Benvenuti, leggenda del pugilato. I rossoblù di casa partono forte e al 2’ un tiro a giro di Ndoye dal limite sibila non lontano dall’incrocio dei pali. Al 4’ un cross di Holm pesca Ferguson in mezzo all’area ma il colpo di testa dello scozzese è sbilenco, quindi al 9’ una bella manovra corale conduce al traversone Aebischer, con Orsolini che viene poi anticipato da Martin. Lo stesso ‘Orso’ al 17’ sradica un pallone invitante dai piedi di Otoa e cerca subito il suggerimento basso per Castro, ma i guantoni di Siegrist fanno buona guardia. Si arriva così al 18’, quando il Grifone si guadagna un corner e Martin lo pennella in zona secondo palo, dove Vitinha lo raccoglie e lo scaraventa alle spalle di Ravaglia: 0-1. La reazione felsinea sta tutta o quasi in una percussione di Aebischer chiusa da una rasoiata troppo debole per impensierire Siegrist, e al 26’ gli ospiti pescano addirittura il raddoppio: azione personale del talento classe 2006 Venturino (a secco di gol nei professionisti), che converge sul destro e dai sedici metri scocca un dardo a incrociare che si infila nell’angolino basso. Non conterà nulla ma non fa piacere e, ad eccezione dell’inesauribile Curva Andrea Costa, il Dall’Ara piomba nel silenzio. Silenzio che si trasforma in fischi di disapprovazione al 43’, perché lo stesso Venturino cala addirittura il tris a porta sguarnita raccogliendo un assist di Vitinha, favorito da una pessima giocata difensiva di Casale. Nel finale il BFC protesta per un possibile fallo da rigore su Ndoye, ma né l’arbitro né la sala VAR sono di tale avviso. E allora, all’intervallo, è 0-3. Italiano prova dunque a cambiare qualcosa e sostituisce gli opachi (tra i tanti) Holm ed Aebischer con De Silvestri (450^ presenza in A) e Pobega, e la squadra se non altro riprende a macinare gioco e creare occasioni: all’8’ Ferguson non arriva per un soffio su un preciso cross basso di Castro, all’11’ De Silvestri di testa impegna Siegrist su anglo di Lykogiannis, e al 15’ proprio il greco chiama l’estremo difensore dei liguri alla smanacciata calciando di potenza da posizione defilata. Vieira opera quattro cambi, fra cui il portiere (ecco Sommariva), mentre nei felsinei Cambiaghi rileva Castro e Ndoye va a fare il centravanti. Trascorrono alcuni istanti e Orsolini, lanciato da Casale, controlla al volo e sfodera una sassata mancina alla Beppe Signori che graffia la traversa e termina in rete: 1-3. La pressione offensiva di Ferguson e compagni aumenta, ma tra chiusure genoane ed errori di misura è difficile trovare un altro pertugio e riaprire sul serio il match, che scorre via fino al 41’, quando uno spunto di Ferguson libera al tiro Cambiaghi ma Sommariva è spettacolare nella deviazione in corner. Seguono proteste per un possibile penalty su Cambiaghi (rivedibile, per usare un eufemismo, la direzione di Monaldi) e un’altra parata non semplice di Sommariva su una botta ravvicinata di Casale, ultimi sussulti di una sfida che il Genoa vince 3-1 rovinando almeno in superficie le celebrazioni per la Coppa Italia del Bologna, che chiude il suo campionato a 62 punti (6 in meno dell’anno scorso) e con ogni probabilità al nono posto. Un finale con la spina staccata, però, non può cancellare la grandezza del traguardo raggiunto: il BFC ci ha fatto emozionare, ci ha reso orgogliosi e, 51 anni dopo, è tornato a vincere. Questa è Storia, con la S maiuscola, i fuochi d’artificio e la Coppa alzata ancora al cielo. Tutto il resto oggi non esiste.
BOLOGNA-GENOA 1-3
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Holm (1’ st De Silvestri), Casale, Lucumí, Lykogiannis (30’ st Calabria); Freuler (36’ st Fabbian), Aebischer (1’ st Pobega); Orsolini, Ferguson, Ndoye; Castro (12’ st Cambiaghi). A disp.: Bagnolini, Skorupski, Beukema, El Azzouzi, Moro, Dallinga, Dominguez, Pedrola. All.: Italiano
GENOA (4-2-3-1): Siegrist (18’ st Sommariva); Otoa, De Winter, Bani (18’ st Sabelli), Martin; Onana, Masini; Norton-Cuffy (36’ st Cornet), Messias, Venturino (18’ st Ekhator); Vitinha (18’ st Ekuban). A disp.: Leali, Ahanor, Zanoli, Badelj, Frendrup, Kasa, Scaglione, Thorsby, Pinamonti. All.: Vieira