Borrelli (preparatore Gasperini) svela: «Abbiamo cominciato insieme a Crotone, poi ci siamo ritrovati a Bergamo. Crescita giocatori? Atleticamente tutti. Ma vorrei citare Pellegrini» | OneFootball

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·14 novembre 2025

Borrelli (preparatore Gasperini) svela: «Abbiamo cominciato insieme a Crotone, poi ci siamo ritrovati a Bergamo. Crescita giocatori? Atleticamente tutti. Ma vorrei citare Pellegrini»

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Borrelli (preparatore Gasperini) svela: «Abbiamo cominciato insieme a Crotone, poi ci siamo ritrovati a Bergamo. Sulla crescita dei giocatori…»

Domenico Borelli, storico preparatore atletico di Gian Piero Gasperini, svela al Corriere dello Sport i segreti dietro la sorprendente Roma capolista. Un percorso iniziato a Crotone, proseguito a Bergamo e ora nella capitale, dove il suo metodo forgia un gruppo che impressiona per intensità e continuità.

LA FILOSOFIA DI LAVORO – «Stiamo cercando di fare il massimo, come sempre. Anche perché con il mister non si può fare niente al di sotto del massimo».GASPERINI – «Abbiamo cominciato insieme a Crotone, poi ci siamo ritrovati a Bergamo. Gli sarò per sempre grato. Siamo amici: non si può lavorare insieme per 14 anni senza esserlo».IL PREGIO DEL GASP – Il pregio è che è una persona onesta: dice sempre quello che pensa. Forse per qualcuno è anche il suo difetto principale. Entrambi chiediamo sempre il massimo ai calciatori». COSA SI É FATTO – « Abbiamo lavorato per essere al top adesso, nel periodo che va da ottobre fino a febbraio, poi a marzo studieremo la situazione. Essendo il nostro un gioco situazionale, un giocatore può avere maggiore intensità in una partita che in un’altra: dipende da cosa vive in campo e da chi ha di fronte. Ci sono partite da tanti sprint e altre da tante accelerazioni, perché si gioca in spazi stretti. Il nostro lavoro è preparare i giocatori atleticamente anche in base all’avversario».I RICHIAMI DI PREPARAZIONE – «Nelle pause eseguiamo un lavoro aerobico abbastanza lungo che durante il campionato facciamo solo quando vediamo qualcuno affaticato. Quando invece ci sono le partite ravvicinate, il lavoro cambia».I NUMERI – «Lo studio della performance atletica è tutto. Devo capire se un calciatore non ha fatto una determinata corsa perché non ne aveva più o perché non poteva farla. Guardo la partita per poterla associare ai numeri. In Europa ad esempio c’è bisogno di più intensità, e ci aspettiamo numeri diversi».COSA SUGGERISCE IL VALORE DELLA ROMA – «Che cambiare ruoli, come spesso facciamo, cambia lo scenario. Prendiamo come esempio Mancini: da difensore faceva un tot di chilometri a partita, ora da braccetto molti di più. La preparazione va adeguata a quel ruolo».CHI É CRESCIUTO DI PIU’ – «Atleticamente tutti. Ma vorrei citare Pellegrini. È partito con un infortunio, si è messo subito a disposizione, si è allenato forte ed è giusto che riceva dei meriti dopo le critiche. Lorenzo ha grandi motivazioni: era solo questione di tempo».


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