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·1 novembre 2025

Campari, indagine per evasione fiscale: sequestro per 1,2 miliardi in azioni

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Azioni ordinarie della Davide Campari Milano per oltre 1,2 miliardi di euro, detenute dalla holding di diritto lussemburghese Lagfin. E’ il maxi sequestro eseguito nella serata di ieri, dopo la chiusura della Borsa, dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una indagine della procura di Monza, guidata da Claudio Gittardi, in cui Lagfin, con i suoi legali rappresentanti, è indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Il reato ipotizzato è «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici». L’inchiesta del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della GdF di Milano e coordinata dal pm Michele Trianni, ha preso avvio da una verifica fiscale avvenuta tra il 2023 e il 2024 nei confronti della filiale italiana della holding. La quale, nel 2019, a seguito di un’operazione straordinaria di «fusione per incorporazione», aveva assorbito Alicros, la cassaforte della famiglia Garavoglia, e detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di Davide Campari Milano, marchio famoso in tutto il mondo per gli aperitivi e le bevande alcoliche e analcoliche.


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Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di constatare che, all’atto della fusione, non sono state dichiarate le plusvalenze da “exit tax” – la tassazione da pagare quando una attività viene trasferita fiscalmente all’estero – per oltre 5,3 miliardi di euro. Plusvalenze maturate in capo alla società italiana incorporata e non tassate al momento della loro fuoriuscita dal territorio nazionale come previsto dalla normativa fiscale.

In particolare, il gruppo societario, attraverso una serie di complesse operazioni, ha solo formalmente trasferito gli asset detenuti dalla società con sede in Italia a una branch domestica neo costituita, mentre le gestione effettiva del ramo d’azienda finanziario veniva esercitata a livello di casa madre estera.

Il sequestro, come si legge nel provvedimento firmato dal gip monzese, ammonta a 1.291.758.703,34 euro, la cifra esatta, ed è stato integralmente eseguito attraverso l’apposizione del vincolo sulle azioni ordinarie della Campari fino alla concorrenza dell’importo disposto. Il quale corrisponde all’imposta non versata all’atto del trasferimento all’estero della società incorporata ed è pari circa al 16% del capitale della società quotata.

Lagfin ha il 51,8% delle azioni di Campari, che ha chiuso la seduta di oggi a un prezzo di 6,03 euro per azione, per una capitalizzazione complessiva di poco oltre i 7,4 miliardi di euro. Proprio di queste ore, la notizia secondo cui Campari sarebbe stata pronta a rilevare il Rimini – club che milita nella Serie C italiana – dalla Building Company di Anna Giusy Scarcella.

Se salta la vendita, al colosso degli alcolici o ad altri acquirenti, il rischio concreto è che il Rimini venga dichiarato fallito nel giro di pochi giorni.

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