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·1 ottobre 2025

Capello durissimo con Dimarco: «Dichiarazioni fuori logo, una mancanza di rispetto»

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Capello durissimo con Dimarco: «Dichiarazioni fuori logo, una mancanza di rispetto». L’ex allenatore tira le orecchie all’esterno dell’Inter

La frecciata di Federico Dimarco al suo ex allenatore, Simone Inzaghi, continua a far discutere e attira una condanna senza appello da parte di una delle figure più autorevoli del calcio italiano: Fabio Capello. L’ex tecnico di Milan, Juventus e Roma, noto per il suo pugno di ferro e il suo rigore morale, non ha usato mezzi termini per criticare l’uscita del giocatore dell’Inter, definendola inappropriata e irrispettosa.

Ricordiamo il contesto: alla vigilia del match di Champions, Dimarco aveva lamentato le sostituzioni “matematiche” al 60′ subite nella passata stagione, affermando che solo ora, con più minuti, sta riuscendo a crescere di condizione. Un’analisi che non è affatto piaciuta a “Don Fabio”.


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Intervenuto sull’argomento dagli studi di Sky Sport, Capello ha espresso un giudizio durissimo, una vera e propria lezione di comportamento e di rispetto dei ruoli. «Le parole di Dimarco? Fuori luogo, non serviva. Mancanza di rispetto verso l’allenatore che mette la miglior formazione per vincere. Ma è una mancanza di rispetto anche per il compagno che entra al posto suo. Non si può permettere un giocatore di parlare così dopo, è una cosa bruttissima».

L’analisi di Capello è tagliente e tocca due punti fondamentali del codice non scritto dello spogliatoio. In primo luogo, la mancanza di rispetto verso l’allenatore, le cui scelte, secondo Capello, sono sempre finalizzate alla vittoria e non dovrebbero mai essere criticate pubblicamente a posteriori.

In secondo luogo, un aspetto ancora più sottile: la mancanza di rispetto verso il compagno di squadra. Lagnarsi di una sostituzione, infatti, significa sminuire il valore di chi subentra, minando l’unità del gruppo. Per Capello, le parole di Dimarco sono state un grave errore di valutazione, una “cosa bruttissima” che un professionista non dovrebbe mai permettersi. Un monito severo da parte di un gigante della panchina.

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