Juventusnews24
·5 novembre 2025
Capello non ha dubbi: «Una cosa ha accomunato ieri Juventus e Napoli, ecco la mia spiegazione. Perché in Champions League succede questa cosa»

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·5 novembre 2025

Una notte europea dai due volti per le italiane, ma un’analisi comune che suona come un campanello d’allarme. Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello, ex tecnico leggendario di Juventus e Real Madrid, ha commentato le prestazioni delle squadre di Serie A in Champions League. Dal pareggio del Napoli (0-0 con l’Eintracht Francoforte) al pareggio amaro della Juventus (1-1 contro lo Sporting), “Don Fabio” ha individuato un filo conduttore: la difficoltà nel reggere l’intensità europea.
«Una cosa mi pare abbia accomunato ieri le squadre di Antonio Conte (tecnico del Napoli) e Luciano Spalletti (neo-tecnico bianconero), oltre al risultato finale: tutte e due sono calate a livello d’intensità e pericolosità nel secondo tempo», ha spiegato Capello.
Il motivo, secondo l’ex allenatore, è chiaro e storico: «La mia spiegazione è la solita: in Champions League si corre a un altro ritmo, gli arbitri fischiano meno e non hai il tempo per rifiatare». Un livello di competizione a cui le squadre italiane, o almeno non tutte, «non ci sono abituate» e per questo «vanno in sofferenza».
Nonostante la critica generale all’approccio delle italiane, Capello ha voluto salvare una prestazione su tutte: quella di Dusan Vlahovic. L’attaccante della Juventus è stato l’unico a brillare per costanza e pericolosità.
«Nella Juve Vlahovic ha giocato con forza e determinazione», ha sottolineato l’ex allenatore. È stato proprio il bomber serbo, classe 2000, a firmare il gol del momentaneo 1-1, tenendo a galla la Signora. Capello ha evidenziato come il numero 9 avesse lottato per tutta la gara, costringendo il portiere dello Sporting, Rui Silva, a interventi prodigiosi” già prima della rete.
Le parole di Fabio Capello sono un monito importante. La Vecchia Signora, reduce dalla crisi che ha portato all’esonero di Igor Tudor, ha trovato con Spalletti due vittorie in A, ma il pareggio in Champions complica il cammino europeo (ora 3 punti in 4 gare). La prestazione di Vlahovic è la nota lieta da cui ripartire, ma l’analisi di Capello evidenzia un gap di ritmo che la Juve e tutto il calcio italiano devono ancora colmare per tornare ai vertici d’Europa.
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