Juventusnews24
·8 ottobre 2025
Ceferin chiude definitivamente alla Superlega? Il presidente dell’UEFA annuncia: «Non daremo mai il nostro via libera a…»

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·8 ottobre 2025
Dalla prestigiosa cornice di Roma, dove è in corso l’assemblea generale dell’ECA (rinominata ufficialmente EFC, European Football Clubs), arriva un messaggio forte e chiaro da parte del presidente della UEFA, Aleksander Ceferin. Intervenendo all’evento, che vede riuniti i principali club europei sotto la presidenza di Nasser Al Khelaifi, il numero uno del calcio continentale ha lanciato una nuova, velata frecciata al progetto della Superlega, un’iniziativa che in passato ha visto la Juventus tra i suoi più strenui sostenitori.
Ceferin ha esordito elogiando la resilienza del sistema calcio europeo, capace di superare ogni avversità.
PAROLE – «Abbiamo superato crisi senza precedenti, sfidando le tradizioni diventando più forti che mai. Abbiamo superato guerre, epidemie e stravolgimenti economici, ma il calcio europeo è uscito forte e somiglia allo spirito dei gladiatori. Noi mostriamo quel coraggio quando abbiamo deciso di riformare le competizioni per club, un’audacia ricompensata perché ha generato valore fuori e dentro il campo».
Nelle sue parole, c’è l’orgoglio per un modello che, a suo dire, ha saputo rinnovarsi e prosperare. La riforma delle competizioni UEFA è presentata come un successo strategico, un’audacia che ha portato benefici tangibili. Un modo per rimarcare la validità del sistema attuale in contrapposizione ai tentativi di rottura. Il calcio europeo, secondo Ceferin, ha dimostrato una forza paragonabile a quella dei gladiatori, un’immagine evocativa scelta non a caso, data la sede dell’assemblea.
Il passaggio più incisivo dell’intervento di Ceferin è stato quello in cui ha contrapposto il modello inclusivo della UEFA ai progetti elitari come la Superlega, promossa da club come il Real Madrid. Il riferimento, seppur non esplicito, è apparso evidente a tutti i presenti. La UEFA non intende e non intenderà mai cedere a pressioni esterne.
PAROLE – «L’Europa definisce degli standard quando si parla di calcio mondiale e dal di fuori ci sono stati tentativi di riformare il nostro sport, ma noi non organizzeremo mai una competizione per 12 club. Promuoviamo un calcio inclusivo e che sia un’ancora nei momenti difficili che viviamo. Il calcio è un posto dove apparteniamo tutti. Davanti a crisi politiche e sociali abbiamo bisogno di qualcosa che unisca e il calcio ha questo ruolo e dobbiamo conservarlo».
Il presidente ha ribadito con forza il ‘no’ a qualsiasi formato chiuso, destinato a pochi club privilegiati, sottolineando invece il ruolo sociale e aggregatore del calcio. In un’epoca segnata da crisi e divisioni, lo sport deve essere un elemento di unione e non di ulteriore frattura. Un messaggio potente che chiude, almeno per ora, la porta a ogni possibile dialogo con i fautori di competizioni alternative, riaffermando la centralità e i valori del modello UEFA.