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·5 settembre 2025

Cessioni, ricavi e Premier: come il Liverpool ha finanziato un mercato da mezzo miliardo

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Il calciomercato estivo del Liverpool da mezzo miliardo di euro in acquisti ha fatto scalpore. Una cifra decisamente esagerata, che ha spinto molti tra tifosi e appassionati a chiedersi: come ha fatto il club inglese a potersi permettere di spendere spendere una cifra del genere? Soprattutto considerando i paletti stringenti sia della UEFA che della Premier League sul tema economico-finanziario.

Gli investimenti dei Reds, va detto subito, sono stati particolarmente corposi: secondo le stime di Calcio e Finanza, i sei acquisti conclusi in estate dovrebbero portare a costi annui per complessivi 140 milioni di euro tra ammortamenti e stipendi lordi, che salgono a 150 milioni in chiave UEFA dove il club è costretto a registrare gli ammortamenti su cinque anni (invece che su sei come è permesso invece in Inghilterra). Il tutto a fronte di ben 483 milioni di euro spesi per i cartellini dei giocatori.


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Mercato Liverpool, l’impatto degli acquisti a bilancio

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Dati da indiscrezioni giornalistiche

Tuttavia, il club inglese al tempo stesso ha lavorato molto anche sulle uscite. Tanto che, in termini di saldo tra i maggiori costi legati al mercato in entrata e l’impatto positivo (tra plusvalenze, risparmio stipendi lordi e risparmio ammortamenti) addirittura il Liverpool va in positivo.

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Dati da indiscrezioni giornalistiche

L’impatto del mercato in uscita è così pari a 209,7 milioni di euro: in sostanza, quindi, il saldo tra entrate e uscite sarà positivo per circa 70 milioni di euro sul bilancio 2025/26.

Come ha fatto il Liverpool a spendere mezzo miliardo: effetto Premier

Una potenza di fuoco spinta anche dalle cessioni, quindi. Ma non solo, perché il Liverpool, forte anche del sistema Premier League (nel 2024/25 i ricavi da diritti tv dal campionato sono stati pari a circa 212 milioni di euro, due volte e mezza in più rispetto a quanto incassato dall’Inter prima in Italia per ricavi), ha comunque le spalle ben coperte.

Nel bilancio della stagione 2023/24, il club inglese aveva registrato ricavi per circa 750 milioni di euro (senza partecipare alla Champions League ma solo all’Europa League), con costi tra ammortamenti e stipendi per complessivi 588 milioni, che quindi avevano un impatto pari a circa il 78%: un valore superiore al target fissato dalla UEFA, che pone il tetto massimo per le prossime stagioni a quota 70%.

Tuttavia, nella stagione 2024/25 il club inglese aveva ridotto le spese sul mercato praticamente a zero. Tanto che, secondo le stime, il Liverpool nella passata annata dovrebbe registrare ricavi per circa 900 milioni di euro, complice il ritorno in Champions League (seppur con eliminazione agli ottavi ma dopo una prima fase da imbattuti chiusa al primo posto della classifica) e il miglior andamento in campionato. Al tempo stesso, gli investimenti sulla rosa sono cresciuti in maniera molto minore, toccando quota 605 milioni di euro circa tra ammortamenti e stipendi, con un impatto sui ricavi pari al 67%.

Nella stagione appena iniziata, invece, il fatturato del Liverpool potrebbe per la prima volta superare il miliardo di euro, alla luce della crescita delle plusvalenze (che come visto sopra hanno raggiunto i 150 milioni di euro) e anche alla nuova partnership con Adidas, che raddoppierà le entrate da sponsor tecnico rispetto all’accordo precedente con Nike. Tanto che, anche considerando le spese del mercato estivo, il rapporto tra costo rosa e fatturato dovrebbe rimanere al di sotto della quota limite del 70%.

Un livello che potrebbe essere più complicato da mantenere nelle stagioni successive, con il Liverpool che potrebbe dover ricorrere più frequentemente alla leva del player trading: una fonte di ricavi che, da straordinaria, si sta trasformando sempre più in ordinaria anche per i club della ricchissima Premier League.

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