Chelsea, ancora bloccati i quasi 3 miliardi della cessione: gelo fra Governo UK e Abramovich | OneFootball

Chelsea, ancora bloccati i quasi 3 miliardi della cessione: gelo fra Governo UK e Abramovich | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·13 settembre 2025

Chelsea, ancora bloccati i quasi 3 miliardi della cessione: gelo fra Governo UK e Abramovich

Immagine dell'articolo:Chelsea, ancora bloccati i quasi 3 miliardi della cessione: gelo fra Governo UK e Abramovich

I 2,5 miliardi di sterline (al cambio attuale, 2,88 miliardi di euro), derivanti dalla cessione del Chelsea da parte di Roman Abramovich sono ancora bloccati su un conto bancario nel Regno Unito e non sono stati ancora indirizzati alle famiglie delle vittime ucraine durante il conflitto russo-ucraino che è ancora in corso.

Come riporta il sito britannico The i Paper, negli ultimi 20 mesi i funzionari britannici hanno avuto soltanto quattro incontri con Abramovich o con i suoi rappresentanti come è emerso da una serie di email tra membri del Governo e delegati dell’oligarca.


OneFootball Video


All’oligarca russo, sanzionato dal Regno Unito nel marzo 2022 per presunti legami con Vladimir Putin che Abramovich stesso ha sempre negato, è stata concessa una licenza speciale per la cessione del Chelsea (acquistato nel 2003), e poiché non poteva incassarne i proventi, aveva dichiarato di volerli devolvere in beneficenza. La frattura emerse quando precisò in un comunicato che i fondi sarebbero stati destinati «a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina», e non esclusivamente agli ucraini.

Da allora, e sono passati da tre anni, i soldi restano congelati su un conto bancario nel Regno Unito. Il Foreign, Commonwealth and Development Office (FCDO) ha diffuso documenti in buona parte oscurati, spiegando che la questione riguarda la «sicurezza nazionale» e che ulteriori dettagli avrebbero compromesso la capacità di collaborare con altri governi.

«Dopo aver esaminato il materiale richiesto, riteniamo che la sua divulgazione avrebbe un impatto negativo sulla sicurezza del Regno Unito –, ha scritto in una lettera l’Unità per i Diritti di Informazione del FCDO – La divulgazione di questo documento pregiudicherebbe le relazioni del Regno Unito con altri Stati, gli interessi del Regno Unito all’estero e la capacità del Paese di promuoverli e proteggerli». Alla richiesta di fornire le email e i verbali degli incontri con Abramovich o i suoi collaboratori dal gennaio 2024, il ministero ha consegnato 13 pagine contenenti 185 oscuramenti. Solo cinque delle email, in quasi due anni, provenivano da Abramovich o dal suo entourage. In un caso l’incontro è durato appena 30 minuti.

Secondo i documenti, l’ultima riunione si è svolta alle 15:30 del 13 marzo 2025, presso la sede principale del FCDO in King Charles Street a Londra. Vi hanno partecipato il ministro di Stato per l’Europa e il Nord America, Stephen Doughty, due persone legate ad Abramovich (i cui nomi sono oscurati nei documenti pubblici) e un rappresentante del Norwegian Refugee Council, organizzazione umanitaria indipendente. Un altro incontro si era tenuto il 29 aprile con Nick Dyer, Second Permanent Under-Secretary del FCO.

Il precedente contatto risaliva al 4 aprile 2024, sempre tra Dyer e Abramovich o un suo delegato. «Ros Eales e [oscurato] hanno partecipato anch’essi», si legge in un’email. Eales, già dirigente del Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale, oggi è direttore operativo per la COP26. L’unico altro incontro menzionato è una telefonata del 18 gennaio 2024. Le email insistono spesso sulla riservatezza delle comunicazioni. In una nota legata a una conversazione di Dyer si legge: «Ho sottolineato che non possiamo discutere alcuna opzione, [oscurato]. Commento: [oscurato] ho ridimensionato le sue aspettative. Prossimo passo: dove siamo con [oscurato]». In un altro caso, 42 oscuramenti hanno cancellato quasi interamente il resoconto di quattro pagine.

In questo stallo che permane ancora oggi, sono stati diversi gli esponenti di governo, che nel frattempo ha visto un susseguirsi di leader a Downing Street. A giugno la cancelliera Rachel Reeves e l’allora ministro degli Esteri David Lammy hanno diffuso una dichiarazione congiunta: «Pur lasciando aperta la porta ai negoziati, siamo pienamente pronti a portare la questione in tribunale, se necessario. Il Governo è determinato a far sì che i proventi della vendita del Chelsea Football Club raggiungano cause umanitarie in Ucraina, dopo l’illegale invasione russa su larga scala. Siamo profondamente frustrati dal fatto che finora non sia stato possibile raggiungere un accordo con il signor Abramovich».

Un portavoce del FCDO ha dichiarato: «Il Governo è determinato a far sì che i proventi della vendita del Chelsea Football Club raggiungano cause umanitarie in Ucraina, dopo l’illegale invasione russa su larga scala. Siamo profondamente frustrati dal fatto che finora non sia stato possibile raggiungere un accordo con il signor Abramovich. Pur lasciando aperta la porta ai negoziati, siamo pienamente pronti a portare la questione in tribunale, se necessario, per garantire che le persone che soffrono in Ucraina possano beneficiare di questi fondi il prima possibile». Dopo tre anni dalla cessione del Chelsea da parte di Roman Abramovich, però, i proventi dell’affare sono ancora bloccati sul conto corrente designato nel Regno Uniti e una possibile svolta, in senso positivo, sembra essere ancora lontana.

Visualizza l' imprint del creator