Calcionews24
·25 giugno 2025
Chelsea maestra della zona Cesarini: tre gol tutti nel recupero, i precedenti

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·25 giugno 2025
C’è un vecchio adagio nel calcio che recita come le partite durino “novanta minuti più recupero“. Stanotte, nella sfida del Mondiale per Club FIFA 2025, il Chelsea di Enzo Maresca ha deciso di prendere questo concetto alla lettera, trasformandolo in una legge assoluta. Il 3-0 finale con cui i Blues hanno superato i campioni d’Africa dell’Esperance Tunisi è un risultato netto, ma la sua genesi è una delle più bizzarre mai viste a questo livello: una partita intera, 90 minuti di tattica e sbadigli, è stata decisa unicamente nei minuti addizionali dei due tempi.
Per 45 minuti, la gara è stata un blocco monolitico. L’Esperance, organizzato e combattivo, ha imbrigliato un Chelsea lento e prevedibile, incapace di trovare varchi. Lo 0-0 sembrava la degna conclusione di una frazione soporifera. Poi, l’incredibile. Al terzo dei tre minuti di recupero concessi, il difensore Tosin Adarabioyo, salito per un corner, ha trovato la zampata vincente, rompendo l’equilibrio. Sembrava finita, ma neanche il tempo di rimettere la palla al centro che, su un’azione di rimessa fulminea, l’attaccante Liam Delap ha firmato il raddoppio al 45’+5′, mandando in tilt la difesa tunisina e chiudendo di fatto il match in 120 secondi di pura follia.
Il secondo tempo è stato la logica conseguenza: una squadra in estasi e in controllo contro un avversario psicologicamente annichilito. Il Chelsea ha gestito le energie, l’Esperance ha provato una reazione d’orgoglio senza mai impensierire veramente la porta dei Blues. Quando anche la ripresa sembrava destinata a finire senza reti, ecco il terzo sigillo, quasi per sigillare la stranezza della serata: al 90’+7′, il giovane George ha fissato il definitivo 0-3, rendendo questa partita un pezzo da collezione per gli amanti delle statistiche e delle anomalie.
Quando il gol arriva solo alla fine: i precedenti della “Zona Cesarini” estrema
Trovare un’altra partita di questo livello con tre o più gol, tutti segnati esclusivamente nei minuti di recupero, è un’impresa quasi impossibile. L’evento di stanotte è un unicum che porta all’estremo il concetto di “Zona Cesarini“, quel periodo finale di una partita che prende il nome da Renato Cesarini, autore di diversi gol negli ultimi istanti di gara con la Juventus negli anni ’30.
Se una partita come Esperance-Chelsea è una rarità assoluta, la storia del calcio è però ricca di finali decisi da gol pesantissimi arrivati in pieno recupero, capaci di ribaltare destini e riscrivere la storia.
Il caso più emblematico resta la finale di Champions League del 1999: il Bayern Monaco conduceva 1-0 sul Manchester United fino al 90′. Nei tre minuti di recupero, le reti di Teddy Sheringham (90’+1′) e Ole Gunnar Solskjær (90’+3′) regalarono una coppa insperata agli inglesi in quello che è forse il finale più famoso di sempre.
Più recentemente, come dimenticare il gol di Sergio Agüero al 93:20 di Manchester City-QPR del 2012, che consegnò la Premier League al City a scapito dei rivali dello United? O la folle semifinale playoff del 2013 tra Watford e Leicester, con il rigore parato da Almunia al 90’+7′ e il contropiede vincente di Troy Deeney venti secondi dopo, che mandò il Watford in finale a Wembley.
Questi episodi, pur non replicando l’anomalia statistica della gara del Chelsea, ne condividono lo spirito: la dimostrazione che nel calcio non è mai finita finché l’arbitro non fischia tre volte. La partita di stanotte, però, si spinge oltre: non ha avuto un finale thrilling, ha vissuto unicamente nel suo finale. Un’intera narrazione compressa in una manciata di minuti che la consegneranno alla storia del torneo.