❗️ Chivu: “Il Napoli viene da 2 Scudetti, il PSV conta poco. Conte? Non ho sassolini da togliermi” | OneFootball

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·24 ottobre 2025

❗️ Chivu: “Il Napoli viene da 2 Scudetti, il PSV conta poco. Conte? Non ho sassolini da togliermi”

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L’allenatore dell’Inter Cristian Chivu ha presentato in conferenza stampa il big match di domani contro il Napoli.

“Quello che è accaduto al Napoli conta poco, affrontiamo i campioni d’Italia da vicecampioni d’Italia. Sarà una partita combattuta, entrambe vorranno dire la loro, le motivazioni sono altissime. Non si possono fare paragoni con l’anno scorso ma bisogna guardare quello che è accaduto. Una squadra ha vinto il campionato e l’altra no. La rivalità c’è, il Napoli è una realtà importante in Italia e non solo. Ha vinto 2 scudetti in 3 anni, è una partita dove due squadre vorranno imporsi.


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Ho dato il giorno di riposo? Devo giustificare il giorno di riposo? Per me è normale, il miglior allenamento è il giorno di riposo. Hanno fatto 10 giorni di ritiro in Nazionale, siamo tornati alle 5 del mattino da Roma, abbiamo dormito in Belgio non potendo rientrare subito. Non hanno visto le famiglie, mi sembrava giusto staccare un po’ e farli stare con le famiglie e i loro bimbi. Mi fido della loro professionalità. Si gioca tanto, è anche difficile fare allenamenti dove preparare la partita. Il riposo era giusto.

È una partita importante, non possiamo negare l’evidenza e la realtà. Sono importanti i punti ma è presto per parlare. Ci sono tante squadre con già 2 sconfitte, quello che vale per una squadra vale anche per l’altra. Solo il Milan ha solo una sconfitta. Bisogna capire l’importanza della partita, si gioca tanto ma non tutto. Bisogna andare con convinzione, voglia e passione. L’ambiente a Napoli non è a nostro favore, bisogna essere preparati per una grande prestazione

La preparazione diversa tra giocatore e allenatore? Tutte le partite vanno trattate allo stesso modo. Solo così puoi dare continuità. Non puoi permetterti il lusso di considerarti superiore. Se hai questo tipo di approccio, non vinci trofei e campionati. Non si vince qualcosa di importante con questo approccio. Anche perché poi arrivano quelle importanti e non sai come affrontarle. Devi avere rispetto per te stesso e per l’avversario, se cerchi sempre di essere la tua miglior versione tutto è più semplice. Io sono stato in squadre in cui era più difficile l’allenamento con i compagni che la partita. Ma non significa che non ci preparavamo nella maniera giusta.

Non cambia niente se Lautaro gioca con Bonny o Pio. Qualcuno pensa che Bonny sia simile a Thuram, Pio è Pio e non somiglia a nessuno. Ma non cambia nulla, ho 4 attaccanti generosi che lavorano per la squadra, non cambia niente e non esistono coppie o uno meglio con l’altro. Sanno stare insieme tutti, non si pestano i piedi.

Milan-Como a Perth? Io ho imparato a non lamentarmi, non vedo fantasmi. E’ uno spreco di energie stare lì a lamentarsi. Bisogna guardare il lato positivo, se c’è un lato positivo. Abbiamo giocato in Libia e non mi sono lamentato. Bisogna far vedere che il calcio è internazionale, abbiamo il dovere di fare determinate cose. Poi tocca alla società gestire risorse ed energie. Magari impareremo anche a fare cose per il bene della squadra, dando qualche giorno in più di riposo. Il miglior allenamento è sempre il riposo.

Si segna poco in Serie A? Non credo che l’Italia sia mai stata eccellente nel fare gol. Significa che le squadre sono preparate bene ed è la realtà che si dice in giro. In Italia si prepara la partita in base all’avversario ed è la realtà. All’estero si pensa più alla propria squadra, non si pensa troppo all’avversario. E’ così. Alcune partite sono più aperte, si finisce tanto a niente. Magari c’è più spettacolo ma non significa che il calcio italiano sia scaduto. E’ un modo di interpretare il calcio in maniera diversa, sei anche costretto perché gli allenatori sono ben preparati.

Carica particolare contro il Napoli? Intende se ci sono sassolini da togliersi? Non credo. Antonio Conte è stato qua 5 anni fa. Nel frattempo con Inzaghi hanno vinto la seconda stella, hanno fatto 2 finali di Champions. Sono passati gli anni tra gioie e amarezze. Non c’è motivazione in più perché si affronta Antonio Conte. Siamo l’Inter e rispettiamo ciò che siamo. Siamo consapevoli di ciò che siamo e vogliamo essere. Vogliamo fare una grande stagione, abbiamo voglia di fare buone prestazioni per portare avanti il progetto. E’ tutto qui.

Se parlate di Luis Henrique allora io parlo di Diouf, che ha giocato ancora meno. Si allenano bene, stanno cercando di superare il momento, sono due giovani di qualità e con margini di crescita dal punto di vista mentale. Per l’impatto con il calcio italiano non li reputo ancora pronti, mi prendo la responsabilità. Ho passato meno tempo con loro con tutte queste partite, per spiegare loro determinate cose. Sono due giocatori validi, prima o poi riusciranno anche a sbloccarsi dal punto di vista mentale. Hanno qualità, la fanno vedere. Piano piano arriverà il loro momento e li vedremo in campo più spesso.”

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