Chivu Inter, la risposta di carattere nella vittoria con l’Atalanta: spazzata via qualche ombra! | OneFootball

Chivu Inter, la risposta di carattere nella vittoria con l’Atalanta: spazzata via qualche ombra! L’analisi della Gazzetta dello Sport

La vittoria di carattere ottenuta alla New Balance Arena rappresenta uno snodo cruciale per la stagione dell’Inter. I tre punti conquistati contro l’Atalanta non valgono solo il ritorno immediato in vetta alla classifica, ma servono a spazzare via le nubi che si erano addensate sulla figura di Cristian Chivu. Dopo la delusione cocente dell’eliminazione ai rigori in Supercoppa a Riad, un passo falso a Bergamo avrebbe rischiato di compromettere la serenità dell’ambiente. Invece, la Beneamata ha offerto una prova di maturità, cercando il vantaggio e difendendolo con le unghie dal ritorno orobico. C’è proprio la firma del tecnico rumeno su questo successo: intuizione tattica o buona sorte? La verità sta nel mezzo. La scelta di gettare nella mischia il giovane talento Pio Esposito al posto di un opaco Marcus Thuram è stata decisiva: l’assist per il solito Lautaro Martinez (quota 166 gol, Boninsegna è vicinissimo) nasce da quella mossa.

Tuttavia, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, serve anche un ringraziamento speciale al destino e all’imprecisione del fantasista Lazar Samardzic, che nel recupero ha fallito un rigore in movimento graziano Yann Sommer. Ma la lotta scudetto è più viva che mai e si gioca sui gol dei centravanti. Se i nerazzurri si aggrappano al “Toro” e il Napoli aspetta l’esplosione definitiva del danese Rasmus Hojlund, il Milan ritrova inaspettatamente Christopher Nkunku. L’attaccante francese, finora oggetto misterioso pagato quasi 40 milioni e a rischio minusvalenza, ha risposto con una doppietta fondamentale contro il Verona. Un evento che potrebbe cambiare le strategie di mercato di Gerry Cardinale, visto l’arrivo imminente di Fullkrug. Ma ciò che conta di più è il segnale arrivato dal gruppo di Massimiliano Allegri: il rigore ceduto al compagno in difficoltà e l’abbraccio collettivo dimostrano che non c’è un’ammucchiata di solisti, ma una squadra vera pronta a insidiare il primato interista fino a maggio.