Pagine Romaniste
·30 marzo 2025
Ci pensa ancora Dovbyk. La Roma suona la settima: Lecce battuto, ora la Juve

In partnership with
Yahoo sportsPagine Romaniste
·30 marzo 2025
La Repubblica (M.Juric) – Basta Dovbyk. Come con il Cagliari, la Roma vince 1-0 anche contro il Lecce grazie ad un gol dell’ucraino. L’undicesimo in Serie A e prosegue la sua striscia positiva. Settima vittoria consecutiva, tredicesimo risultato utile e la corsa per un posto in Champions League che resta vivo dopo le vittorie di Bologna e Juventus. La Roma risponde presente grazie al suo bomber. Che si carica sulle spalle la squadra, orfana di Paulo Dybala. Perché i dubbi giallorossi allo stadio Via del Mare erano tutti lì. Come sostituire l’argentino.
Per la prima ci ha pensato Dovbyk. Con un gol da attaccante. Quasi in solitaria, dopo un campanile di cristante. Prende posizione, sposta l’avversario, una finta e tiro secco di sinistro alle spalle di Falcone. Per la coralità esame rimandato. Perché con l’assenza di Dybala, quella di Lecce doveva essere soprattutto la partita di Lorenzo Pellegrini. Sulle sue spalle, e su quelle di Soulé, c’era tutto il peso dell’attacco romanista. Senza la Joya i rifornimenti per Dovbyk sarebbero dovuti passare dai loro piedi. Ma nei 70 minuti in campo si è visto davvero poco. Qualche spunto da parte dell’ex Frosinone, mai finalizzato dall’attaccante ucraino. Ma la responsabilità maggiore era per il capitano, mai davvero decisivo ieri sera. Non buona la prima per il duo che avrebbe dovuto prendere lo scettro della Joya. Ed esame rimandato a domenica prossima, contro la Juventus allo Stadio Olimpico.Nel primo scontro diretto per la Champions.
La Roma vince quasi sul finale, dopo aver sprecato l’impossibile nel primo tempo ad alta intensità che ha mandato in confusione i salentini. Colpevoli Angelino e Kone, di due errori macroscopici, nella sagra dei gol mangiati dei primi venti minuti. Prima con il terzino spagnolo che non approfitta del pasticcio firmato Guilbert e Falcone, tirando il pallone fuori con la porta completamente sguarnita. E poi con Koné, tanto bravo a rubare palla a Ramadani dentro l’area di rigore, quanto a divorarsi il gol. A risolvere tutti ci ha pensato Dovbyk.