Condò dice la sua: «Sull’ex bandiera nerazzurra: Materazzi non valeva tecnicamente Del Piero» | OneFootball

Condò analizza il sorteggio Mondiale dell’Italia e ricorda l’esempio del difensore azzurro! Le parole del giornalista sul giocatore nerazzurro

Il sorteggio dei playoff Mondiali riaccende riflessioni e confronti sul carattere della Nazionale, e tra le voci più autorevoli è arrivata quella del giornalista Paolo Condò, che sulle colonne del Corriere della Sera ha richiamato un paragone storico legato alla figura di Marco Materazzi.

Condò parte da un ritratto schietto dell’ex difensore: «Marco Materazzi è stato un giocatore spesso prezioso ma anche discutibile, perché non di rado risolveva le partite usando le parti più appuntite — i gomiti, i tacchetti, una famosa volta pure la dialettica — del suo campionario». Il riferimento è alla capacità del centrale di incidere emotivamente nei momenti più tesi, qualità tornata d’attualità dopo una dichiarazione del campione del mondo sul fatto che la finale playoff si giocherà fuori casa: «Io preferivo le partite in trasferta, perché il tifo contro mi esaltava. Gattuso lo sa, ne abbiamo passate tante».

Il ricordo si lega alla storica semifinale del 2006 contro la Germania, decisa nei minuti finali da Grosso e Del Piero. Condò racconta un dettaglio poco noto: aspettando il secondo tempo supplementare, Gattuso fece notare a Totti il silenzio dello stadio: «Hanno paura di noi, e fanno bene». Dopo il gol dell’1-0, Grosso fu talmente travolto dall’adrenalina da perdere lucidità tattica, e fu proprio Materazzi a ordinare a Del Piero di arretrare terzino per contenere gli ultimi assalti tedeschi. Alex obbedì, prima di segnare il definitivo 2-0.

Da qui la riflessione: «Quando vi dicono che Tizio è un leader perché migliore tecnicamente, diffidate. Materazzi tecnicamente non valeva un’unghia di Del Piero, ma nel cuore della battaglia emerse il suo carattere. In trasferta, perché i leader veri si vedono lì».

Guardando all’attualità, Condò giudica favorevole il sorteggio con Irlanda del Nord in semifinale, ma avverte: la Nazionale «è tecnicamente superiore, ma servirà carattere», qualità mancata «con la Norvegia». A decidere, come sempre nei playoff, sarà la capacità di reggere la pressione esterna: «La calma nella tempesta, il raziocinio correndo a perdifiato, il tackle che fa ruggire di rabbia lo stadio. La valigia del vincitore».

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