Conferenza stampa Chivu pre Inter Sassuolo: «Lautaro si è allenato con noi e ci sarà, vi posso dire che un Martinez giocherà dal 1′! Su Pio Esposito…» | OneFootball

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Inter News 24

·20 settembre 2025

Conferenza stampa Chivu pre Inter Sassuolo: «Lautaro si è allenato con noi e ci sarà, vi posso dire che un Martinez giocherà dal 1′! Su Pio Esposito…»

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Conferenza stampa Chivu pre Inter Sassuolo: le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia del match di campionato contro i neroverdi

La conferenza stampa di Cristian Chivu alla vigilia di Inter Sassuolo, match valevole per la quarta giornata del campionato di Serie A 2025/26: queste le parole del tecnico nerazzurro. La conferenza avrà inizio alle ore 14:00, noi di InterNews24 la seguiremo live.

QUANTO CONTERA’ LA MATURITA’ IN CAMPIONATO? – «La maturità abbinata alla concretezza, al gioco, al capire anche i momenti per poi portare a casa il risultato».


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MOURINHO PARLAVA DEL “RUMORE DEI NEMICI”, QUANTO MI PIACE IL RUMORE DEI NEMICI COME STIMOLO PER I MIEI GIOCATORI, COME NEL CASO DI SOMMER? – «Ho altre cose a cui pensare, il rumore dei nemici fa parte del gioco. Perché fa comodo, perché è ed è sempre stato di attualità fin dal mio primo giorno qui. Ma vado avanti per la mia strada, non faccio in faccia nessuno, sono molto preso da quello che devo fare e per aiutare questi ragazzi e convincerli che questa squadra ha il merito di essere difesa, perché è forte! Fino a marzo era una squadra di cui tutto il mondo parlava, poi ci siamo un po’ approfittati di qualche disgrazia e ci siamo dimenticati che a marzo questi erano bravi e forti, e non è giusto. Capisco le delusioni e quello che si debba subire in determinati momenti di una stagione, ma non dobbiamo dimenticare che questa squadra ha fatto una stagione della Madonna l’anno scorso! Ha attributi, ha qualità e ha mille altri aggettivi… Mi permette di stare tranquillo».

SU LAUTARO – «Lautaro oggi si è allenato con noi, si è messo a disposizione così come si era messo a disposizione anche mercoledì nonostante non fosse al massimo. Un capitano deve far questo, un capitano che capisce i momenti non semplici della squadra. Mi fa piacere che non ha mai cercato di tirarsi indietro, addirittura mercoledì, che non riusciva nemmeno a camminare, si è messo a disposizione ed è venuto con noi in panchina. Sono sicuro al 100% dalla mia chiacchierata in privato con lui che sarebbe stato disposto anche ad entrare in campo qualora ce ne fosse stato bisogno. Poi ha avuto due giorni in cui ha fatto terapie, oggi stava meglio, si è allenato con noi e sarà a disposizione».

LAUTARO GIOCHERÀ DOMANI? E JOSEP MARTINEZ? – «Visto che fai questi giochini, ne faccio uno anche io (rispondendo al giornalista, ndr). Un Martinez giocherà, ecco (ride, ndr)».

COSA VOGLIO VEDERE DOMANI? – «Tutte le partite in Serie A nascondono insidie, siamo consapevoli di questo. Il Sassuolo è una squadra molto preparata, ben organizzata, insidiosa. Ci può mettere in difficoltà con i due esterni che hanno davanti, con i giocatori di esperienza che hanno. Bisogna essere pronti per affrontarli».

SU JOSEP MARTINEZ E SU PIO ESPOSITO – «Qualche punto interrogativo ve lo devo lasciare. Poi se mi chiedi di Pio, lui sta facendo bene. E’ un ragazzo che ha tanta qualità, tanta fame e tanta voglia, è consapevole di dove si trova e di cosa deve fare. Mi piace il suo modo con cui si presenta tutti i giorni all’allenamento. Ma come Pio lo fanno anche Marcus, Angy (Bonny, ndr), persino anche il capitano… Sono 4 alternative davanti che sono valide, mi fa piacere avere a disposizione giocatori di questo calibro».

I “VECCHI” MI STANNO DANDO RISPOSTE IN ALLENAMENTO RISPETTO AI “NUOVI”? – «Io non parlo di vecchi e di nuovi. So dove volete arrivare. Quello che ho sempre detto è che la meritocrazia è il primo criterio su cui mi baso per scegliere, ma non per scegliere il primo 11… Per me il primo 11 è importante, ma sono più importanti i cambi che si fanno durante una partita. Perché quei 5 cambi cambiano tanto, spostano l’andatura e il risultato di una partita. E’ successo a Torino quando l’abbiamo ribaltata con i cambi, poi purtroppo le cose finiscono come finiscono. Io vorrei premiare l’atteggiamento di una squadra che si allena al meglio sapendo che l’opportunità verrà sempre e il valore di un giocatore non è dato da chi parte titolare. Ovvio che se ragionano cosi abbiamo dei problemi perché significa che c’è tanto egoismo. Io apprezzo questo. Tutti sanno che prima o poi avranno modo di giocare dall’inizio o di subentrare».

CALHANOGLU IN CRESCITA COSTANTE, E’ IN UNA FASE IN CUI HA BISOGNO DI GIOCARE SEMPRE PER RIPRENDERE IL RITMO? – «Il ritmo era quello che mancava a lui, quello che mancava a Bisseck e a Frattesi, quelli che hanno avuto problemi nella scorsa stagione. Da fine maggio hanno avuto problemi fisici e se li sono portati per mesi, non è mai semplice rientrare con una squadra che la preparazione l’ha fatta. Però piano piano, allenandosi tutti i giorni, e anche qualche minuto fatto in queste 4 partite, prima o poi toccherà anche a loro giocare. Calha per noi è importante, quello che ci dà in mezzo al campo è fondamentale».

IN CHE STATO DI FORMA SONO LUI HENRIQUE E DIOUF? – «Avremo modo di vedere anche loro, anche se li abbiamo visti per un po’. Le partite che abbiamo giocato fino ad ora non ci hanno permesso di fare un certo tipo di cambio. Ho la mia visione e mi prendo tutta la responsabilità su ciò che accade. Quello che pensavo fosse utile alla squadra, loro due in quel momento non rientravano. Ma la sensibilità ce l’ho, loro fanno vedete tutti i giorni che meritano di stare in questa squadra, prima o poi toccherà anche a loro giocare».

IN CHE POSIZIONE VEDO LUIS HENRIQUE E DIOUF? – «Andy è più una mezzala, probabilmente in un centrocampo a 2, a fare il mediano, è più predisposto. Non ho ancora avuto modo di vederlo da play e non credo sia possibile, ma bisogna provarci prima di dare una risposta. Luis può giocare sia a destra che a sinistra, e non mi è dispiaciuto nemmeno quando ha fatto la mezzala a Monaco, quando siamo rimasti in 10. Ha fatto bene anche col Padova dietro la punta nel 3-4-2-1. Sa giocare anche spalle alla porta, ha superato credo quel momento di difficoltà avuto all’inizio e sta facendo vedere delle belle cose».

A CHE PUNTO E’ LA SQUADRA DAL PUNTO DI VISTA MENTALE? – «Motivazione e mentalità sono due cose che per me sono importantissime, soprattutto in un gruppo come questo che ha bisogno di questo. Ha bisogno del nostro sostegno, di certezze e di una curva che incoraggi la squadra. Ha bisogno di piccole cose che gli danno quella motivazione. Qualcuno potrà dire che sono dei campioni e queste cose bisogna farle in automatico, però prima di essere campioni anche loro sono esseri umani, anche loro hanno problemi e una sensibilità. Hanno dei difetti, e bisogna sostenerli. Bisogna convincerli che la motivazione e la mentalità sono aspetti fondamentali nel calcio».

QUANTO HO INCISO ANCHE IO NELLA DECISIONE DI TENERE PIO ESPOSITO? TROPPA PRESSIONE ORA SU DI LUI? – «E’ un ragazzo eccezionale, lo conosco fin da piccolo, quando aveva 13 anni e mezzo. Siamo cresciuti e abbiamo lavorato insieme. Capisce tanto di calcio, ne capiva già a 13 anni nonostante il suo sviluppo fisico non fosse ancora partito, poi ha avuto questa esplosione di crescita in altezza. A livello mentale è migliorato nel capire il gioco e nel fare determinate cose, è migliorato anche nel capire qual è il suo limite e come lavorare per migliorare i piccoli difetti che ha. Io il mio pensiero su di lui l’ho espresso sempre, poi ta a lui dimostrare di meritare di stare all’Inter ma direi che il Mondiale per Club lo ha aiutato, perché ha fatto la partita contro il River di grande spessore e il posto qua se l’è meritato senza che io incidessi nelle decisioni. Lo ha fatto vedere a tutti, anche al gruppo di ragazzi che gli vogliono tanto bene».

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