Calcionews24
·24 ottobre 2025
Conferenza stampa Cuesta pre Parma Como: «Ci aspettiamo una squadra che proporrà il suo calcio. Cutrone ex? Questo è il suo punto di forza. Sugli infortunati dico che…»

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Il tecnico del Parma Fabio Cuesta ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Como, valido per l’ottava giornata di Serie A, affrontando vari temi legati alla squadra e alla partita che lo attende. Ecco le sue dichiarazioni in vista del match.
UNA PARTITA IMPORTANTE CONTRO FABREGAS. CHE PARTITA SARÀ? COSA SI ASPETTA?«Ci aspettiamo una squadra che proporrà il suo calcio, dove la palla è il punto cardine, provano a costruire dal basso per progredire insieme e verticalizzare. Secondo me è una grande qualità loro. Quindi una squadra molto completa, con tanta capacità in transizioni e mettere in difficoltà l’avversario. Noi proveremo a fare la partita che vogliamo e portarla dove vogliamo giocarla.»
CUTRONE È IL GRANDE EX, ANCHE FABREGAS NE HA PARLATO. CUTRONE CHIEDE DI GIOCARE CENTRALE?«Io con lui ho trovato disponibilità assoluta, me lo aspetto da lui e da tutti. Vogliono fare il meglio per la squadra e Cutrone è una persona che ha tanta energia, è il suo punto di forza, ha tanta fame. Sarà una partita speciale per lui ma Cutrone ha sempre fame di aiutare la squadra.»
COSA NE PENSA DI MILAN-COMO IN AUSTRALIA E DELLE PROTESTE IN SPAGNA?«Alla fine noi non possiamo fare scelte, dobbiamo adattarci a quanto richiesto.»
COME SI FERMA NICO PAZ?«Con una difesa di squadra e tanta concentrazione, ma soprattutto capendo dove sono i suoi punti di forza e portarlo a essere il meno possibile in partita. Loro hanno tanta capacità anche con tanti altri giocatori, non dobbiamo concentrarci solo su di lui.»
DUE ALLENATORI TATTICI. QUAL È LA COSA CHE LE È PIACIUTA DI PIÙ DEL SUO PARMA? E DEL COMO?«Quando ho iniziato questo percorso avevamo obiettivi chiari: mantenere la categoria e migliorare ed esaltare i giocatori. Dunque devi pensare a come fare. La prima cosa è creare un’identità: dentro di essa hai diversi passaggi. Poi puoi cominciare a costruire. Creare una squadra è un atteggiamento, un modo di vivere, una cultura. Poi in campo queste cose le vedi: col Genoa ho visto una cultura e una voglia di sacrificarsi che ti aiuta. Noi poi vogliamo giocare bene, che ci può portare agli obiettivi. Ma in questo percorso devi darti priorità. Devi capire il contesto, perché c’è una responsabilità dietro: non posso fare solo ciò che mi piace ma anche ciò che è giusto. Dobbiamo legare tutto a un processo logico e c’è bisogno di tempo, che è il valore più grande per un allenatore. L’aspetto difensivo è importante perché ti crea una stabilità. Quando poi hai risultati più positivi, allora la fiducia cresce. Quando ci sono giocatori nuovi, allora devi creare quella fiducia. Per cui creare il percorso difensivo è stata una nostra priorità. Sul gioco so che dobbiamo migliorare, ma so che i nostri atteggiamenti possono creare un’alchimia che ci può aiutare ad avere risultati con consistenza. Dobbiamo migliorare tanto a livello difensivo e offensivo anche. Sicuramente ne sono responsabile. Faccio quello che penso sia giusto. Abbiamo iniziato questo percorso così. Adesso attaccheremo meglio e difenderemo meglio. Dobbiamo trovare le relazioni giuste, quelle connessioni e quell’alchimia per sfruttare al massimo le qualità dei nostri giocatori. Il nostro focus sarà sempre costruire un contesto per aiutarli a fare meglio, ma ci sono delle priorità nel percorso. Giochiamo bene in alcune cose, ma sicuramente possiamo far meglio. Sono sicuro che faremo meglio e la cosa che mi piace di più è che i giocatori ci credono, lo vedo dall’atteggiamento. Adesso la priorità è essere una squadra competitiva, che ti porta a crescere. Dentro questo percorso vogliamo anche dare più stabilità. Il Como? Mi tolgo il cappello. Ha una visione chiarissima in tutto, di squadra e di club. Il lavoro di tutti è assolutamente encomiabile. In questi anni sono cresciuti tantissimo e giocano molto bene, sono un riferimento. Posso solo dire cose positive. Questo ci aiuta a migliorare, anche vedere l’esempio loro. Credo tantissimo in quello che stiamo facendo.»
A GENOVA UNA PARTITA DIFENSIVA. VI HA COSTRETTO IL GENOA O ERA VOSTRA DISPOSIZIONE?«All’inizio abbiamo avuto possesso palla che è stato sterile, non siamo riusciti a progredire come volevamo. Non siamo stati bravi a creare spazi e a progredire. Non credo sia stata una partita difensiva. Abbiamo difeso compatti, poi quando abbiamo avuto la palla abbiamo commesso errori in impostazione. Non penso che l’approccio sia stato difensivo.»
GLI INFORTUNI CONDIZIONERANNO LA DISPOSIZIONE?«Certo, dovremo fare le migliori scelte possibili in base al contesto.»
IL COMO È MOLTO DUTTILE.«Mi aspetto un Como con idee chiarissime e aggressivo, che gioca in verticale, pronto a riaggredire.»
A MENTE FREDA, CHE RISPOSTE SI ASPETTAVA DA BRITSCHGI A SINISTRA? LE HA OBTENUTE?«Sascha quel ruolo lo ha già fatto in passato, in Svizzera e anche con la nazionale. Si è messo a disposizione della squadra, in un ambiente difficile con trentamila tifosi contro, con tensione e difficoltà. È stato solido difensivamente, a livello offensivo aveva qualche problema a orientare il corpo ma ha fatto il suo massimo. Si è allenato poco per andare in nazionale, adesso abbiamo più tempo per continuare il suo percorso di crescita.»
CONFRONTO TRA I NUMERI DIECI DELLE DUE SQUADRE, NICO PAZ E BERNABÉ. QUAL È UNA CARATTERISTICA DI BERNABÉ CHE LO RENDE UNICO?«Bernabè ci da tanto in quanto creazione e capacità di fare gol e assist. Noi vogliamo che lui faccia quello che sta già facendo, che si metta a disposizione e che crei un senso di squadra. Poi sta a noi dobbiamo costruirgli il contesto adeguato per sfruttare le sue qualità.»
COME SI CREA QUESTO CONTESTO? O COSA STATE PROVANDO A FARE?«Spero possiate vederlo domani! Se avrà la fortuna di giocare.»
C’È QUALCOSA CHE LE HA DATO FASTIDIO IN SETTIMANA?«Non è uno sfogo ma la mia prospettiva. Io guardo le cose al microscopio, amo i dettagli. Ma bisogna avere prospettiva, in un contesto che cambia le opinioni sono rispettabili, ma per creare un clima di coesione è importante avere le aspettative giuste e condividere alcune idee. Noi sapevamo che questo percorso non era facile, creare un percorso per consolidare una squadra in Serie A. Lì bisogna avere un livello di sforzo collettivo molto grande e avere anche ottimismo, perseguire la stessa linea e sapere che le cose si costruiscono col tempo. Non siamo perfetti, possiamo migliorare ma abbiamo bisogno di tempo.»
CUESTA SENTE DI AVERE IL TEMPO?«Per avere quel tempo dobbiamo essere vicini all’obiettivo che vogliamo: consolidare la Serie A. Dunque servono i risultati. Sappiamo che giocando meglio è più probabile avere il risultato. Dunque la nostra idea è giocare il meglio possibile. Poi ci sono tanti aspetti da valutare. Noi abbiamo dato priorità a certi aspetti che dessero un livello ottimale in tempo più rapido e consolidare ciò che è già stato fatto nel passato. Sento che siamo sulla strada giusta, faccio ciò che penso sia giusto e che ci porti ai risultati in modo logico.»
HA AVUTO MODO DI PARLARE CON FABREGAS, ANCHE IN PASSATO? QUESTA È LA PRIMA DI QUATTRO PARTITE IMPORTANTI, UN MINI-CICLO DI FERRO: VI SEI DATO UN OBIETTIVO, ANCHE DI PUNTI?«No, non ci siamo dati un obiettivo, perché non vogliamo creare aspettative ma preparare ogni partita al meglio. Fabregas? Io ho avuto il piacere di parlare con lui, per imparare della sua realtà e di come ha vissuto la sua realtà e il calcio italiano. Abbiamo condiviso opinioni e scambiato idee. Nessun aneddoto speciale, ma mi farebbe piacere ascoltare lui e tanti altri, per imparare. Ne ho un’ammirazione assoluta, per il loro percorso, perché si vede in campo quel lavoro che hanno fatto. Li affrontiamo domani con la consapevolezza che sono una grande squadra ma che possiamo dire la nostra e fare risultato.»
A GENOVA ALL’INIZIO LA DIFESA A QUATTRO È STATA SPESSO SUPPORTATA DA ESTEVEZ. È UN LIVELLO DI TRANSIZIONE?«Può essere! Per cambiare hai bisogno di tempo per adattarti. Hai bisogno di pratica ed esperienza. Togliere ciò a cui sei abituato non è facile. Facciamo le scelte in base a ciò che sentiamo sia più utile alla squadra e per avere risultati più positivi. La nostra idea di modulo è sempre la stessa, cambia in base a chi hai a disposizione.»
BERNABÉ PIÙ ALTO PER DARE PIÙ QUALITÀ IN ATTACCO. ERA QUESTA L’IDEA?«Può esserlo anche per il futuro. Noi vogliamo attaccare al meglio, sfruttando i momenti e ciò che abbiamo a disposizione all’interno di una partita da parte della squadra avversaria.»
SITUAZIONE INFORTUNATI?«Almqvist non ci sarà, ha avuto un problema oggi. Torna Trabucchi, mentre Plicco giocherà con la Primavera. Sarà convocato Cardinali, che giocherà oggi con la Primavera e domani sarà con noi.»









































