Juventusnews24
·10 novembre 2025
Conte, frattura tra allenatore e squadra: ecco cosa hanno chiesto i giocatori. Tutto ciò che c’è da sapere: trovato il compromesso

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·10 novembre 2025

Saranno giorni di lunghe riflessioni in casa Napoli, la principale rivale della Juventus per lo Scudetto. In serata è arrivato il tweet di Aurelio De Laurentiis, che ha smentito in modo categorico le voci sulla possibile separazione con Antonio Conte. Ma questa mossa non basta a nascondere la polvere sotto il tappeto.
Una rottura tra la squadra e l’allenatore esiste e per certi versi è stata confermata dallo stesso tecnico azzurro con le durissime dichiarazioni post-Bologna. Una frattura provocata non dall’ultima sconfitta in sè, ma depositata da settimane e fino a ieri nascosta. Un’instabilità interna che la Juventus di Luciano Spalletti, impegnata nella difficile rincorsa, non può che osservare con grande interesse.
Il collega di Sky Sport, Massimo Ugolini, ha svelato i retroscena di queste frizioni. Per comprendere, analizzare e dare un senso allo sfogo di Antonio Conte dopo la sconfitta di Bologna, occorre fare un passo indietro di circa due settimane. A Castel Volturno, alcuni giocatori del Napoli, quelli di maggiore esperienza, sono andati a parlare con l’allenatore a nome di tutto il gruppo.
I giocatori hanno cercato di trovare un’intesa che potesse in qualche modo rimodulare le attività quotidiane, sulla base di una settimana condizionata dal doppio impegno Campionato-Champions League. In buona sostanza hanno chiesto di coniugare il ‘metodo Conte’ con un programma stagionale diverso e un po’ più morbido dal punto di vista dell’organizzazione rispetto all’anno passato.
Conte, dal canto suo, ha preso atto di questa necessità, dimostrandosi disponibile al dialogo, ovviamente senza derogare ai suoi principi. Ha fatto una concessione: ha levato il ritiro prepartita, ma allo stesso tempo ha preteso un impegno ancor maggiore durante le sedute a Castel Volturno e soprattutto si immaginava una risposta immediata nella partita di Bologna.
Così non è stato. La prestazione del Dall’Ara è stata, senza timore di smentita, la peggiore prestazione dell’anno insieme alla trasferta ad Eindhoven. L’atteggiamento in campo, la sconfitta senza appelli, hanno quindi indotto Conte ad un radicale cambio di direzione nella comunicazione.
Ora esiste una frizione tra allenatore e giocatori che in qualche modo Conte ha cavalcato, dopo aver difeso la squadra fino a quando ha potuto, cioè fino alla disfatta di Bologna. Il tecnico ha vissuto la prestazione come una sorta di tradimento, a maggior ragione dopo il confronto a Castel Volturno, un chiarimento che l’allenatore pensava potesse essere decisivo per invertire la rotta e sanare le criticità palesate dal gruppo.
La Juventus, che cerca certezze dopo il pareggio nel derby, non può che registrare con favore le difficoltà dei rivali. Restano però gli interrogativi, sollevati da Ugolini, su come sia stato possibile, in pochi mesi, mettere in discussione quanto di straordinario fatto da allenatore e giocatori nella passata stagione.
MASSIMO UGOLINI – «Per comprendere, analizzare e dare un senso allo sfogo di Antonio Conte dopo la sconfitta di Bologna, occorre fare un passo indietro di circa due settimane, a Castel Volturno, quando alcuni giocatori del Napoli sono andati a parlare con l’allenatore. Giocatori di esperienza, a nome di tutto il gruppo, hanno cercato di trovare un’intesa che potesse in qualche modo rimodulare le attività quotidiane sulla base di una settimana condizionata dal doppio impegno. In buona sostanza hanno chiesto di coniugare il ‘metodo Conte’ con un programma stagionale diverso e un po’ più morbido dal punto di vista dell’organizzazione rispetto all’anno passato. Conte, dal canto suo, ha preso atto di questa necessità, dimostrandosi disponibile al dialogo (ovviamente, senza derogare ai suoi principi), senza cambiare gli orari di convocazione per gli allenamenti ma levando il ritiro prepartita. Ha raccolto in parte l’input del gruppo, allo stesso tempo pretendendo un impegno ancor maggiore durante le sedute a Castel Volturno e soprattutto immaginando una risposta immediata nella partita di Bologna. Così non è stato. Senza timore di smentita, insieme alla trasferta ad Eindhoven, la peggiore prestazione dell’anno. L’atteggiamento in campo, la sconfitta senza appelli, hanno quindi indotto Conte ad un radicale cambio di direzione nella comunicazione. Esiste una frizione tra allenatore e giocatori che in qualche modo Conte ha cavalcato, dopo aver difeso la squadra fino a quando ha potuto, cioè fino alla disfatta di Bologna, che ha vissuto come una sorta di tradimento, a maggior ragione dopo il confronto a Castel Volturno, un chiarimento che l’allenatore pensava potesse essere decisivo per invertire la rotta e sanare le criticità palesate dal gruppo. Restano però gli interrogativi, su come sia stato possibile, in pochi mesi, mettere in discussione quanto di straordinario avevano fatto allenatore e giocatori nella passata stagione».









































