Conte, Napoli in silenzio stampa prima del match contro l’Atalanta di Palladino: il motivo è relativo all’obiettivo dell’ex Juve. C’è stato un confronto | OneFootball

Conte, il Napoli impone il silenzio stampa. Nel confronto ribadisce le frasi scottanti: ora servono i fatti con l’Atalanta di Palladino

Il Napoli di Antonio Conte ha imposto il “silenzio stampa” alla vigilia della delicata sfida contro l’Atalanta, che segna la ripresa del campionato per il Napoli. Le dichiarazioni ufficiali sono state rimandate al post-partita di domani. Tuttavia, il Corriere dello Sport rivela che il tecnico ha già espresso tutto il suo pensiero ieri, quando ha avuto finalmente a disposizione il gruppo al completo a Castel Volturno per la prima volta dopo la sosta per le nazionali.

Il confronto, avvenuto nella sala video, è stato lungo e intenso. Sono tornati d’attualità i temi scottanti del post-Bologna: gli errori in campo, ma soprattutto la crisi interna innescata dalle durissime frasi di Conte sulla “mancanza di cuore”, sugli “orticelli” personali e sulla sua indisponibilità ad “accompagnare il morto”. Concetti pesanti che erano rimasti sospesi nell’aria.

Ieri erano presenti tutti, dagli ultimi rientrati come Elmas, Olivera, Rrahmani e Hojlund, fino a Scott McTominay, tornato eroe dalla Scozia. Conte li ha guardati negli occhi e ha imposto una linea: il tempo delle parole è finito, ora servono i fatti.

Conte, il confronto finale: obiettivo coesione, le big osservano

Il tecnico si aspetta una reazione forte e convinta già domani contro l’Atalanta, un avversario insidioso, che ha appena cambiato allenatore. L’obiettivo è ritrovare il “vero” Napoli attraverso coesione, unità d’intenti e un atteggiamento diverso, per scacciare le polemiche e ritrovare il gol, che manca dal 28 ottobre.

La Juventus, la Roma, il Milan e l’Inter osservano con interesse questo climax di tensione: se Conte fallisce il rilancio, la crisi dei Campioni d’Italia si aggraverà, il che favorirebbe la rincorsa della Vecchia Signora ai vertici della Serie A.

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