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·26 settembre 2025
CorSport – Conte contro Allegri: si ritrovano i due più titolati della Serie A! I numeri a confronto…

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·26 settembre 2025
Massimiliano Allegri e Antonio Conte si ritroveranno da avversari domenica sera a San Siro, uno alla guida del Milan e l’altro del Napoli: si comincia alle 20.45 e insieme con la partita partirà un viaggio nel tempo interrotto il 6 ottobre 2013. La data dell’ultima sfida tra i due: a Torino, allo Stadium, Antonio guidava la Juventus e Max il Milan, finì 3-2. A luglio, otto mesi dopo, anno 2014, il loro mondo si sarebbe capovolto: Conte avrebbe lasciato con rescissione consensuale dopo tre scudetti conquistati in serie e Allegri, esonerato dal Diavolo a gennaio, sarebbe diventato l’allenatore della Juve che ne avrebbe vinti altri cinque consecutivi.
E qui comincia un altro racconto fatto di numeri e trionfi, tattica e tecnica, ardore e campioni, furbizia e strategia: Milan-Napoli sarà una partita già molto importante per gli orientamenti del campionato, sarà l’incrocio tra la prima in classifica a punteggio pieno – Napoli, 12 punti – contro una delle due seconde a meno 3 – con la Roma -, ma sarà anche l’incrocio tra i cannibali. I più titolati in questo momento in Italia. I due allenatori che hanno dominato senza rivali la scena della Serie A negli ultimi quindici campionati, vincendo undici scudetti dalla stagione 2010-2011 a quella 2024-2025 e scrivendo la storia recente. Ha aperto Allegri con il Milan e ha chiuso Conte con il Napoli. E in mezzo: cinque volte campione Max con la Juventus dal 2015 al 2019, dicevamo, e altre quattro Antonio con la Juve dal 2012 al 2014 e con l’Inter nel 2021. Una tirannia che soltanto in quattro sono stati capaci di interrompere: Sarri con la Juve (2020), Pioli con il Milan (2022), Spalletti con il Napoli (2023), Simone Inzaghi con l’Inter (2024).
Basterebbero le rispettive vittorie a rendere tremendamente affascinante la notte di San Siro, ma c’è molto altro. Questo è chiaro: il Napoli di Conte è diventato all’improvviso, o comunque prima dei piani, la squadra da battere che dovrà gestire il doppio impegno con la Champions, e il Milan di Allegri è in piena evoluzione dopo due anni di delusioni e anche senza Europa. E per il resto, quasi tutto con la Juve sullo sfondo: il regno della Signora durato otto anni consecutivi con loro due al comando; la successione Allegri-Conte dell’estate 2014, con Antonio che decide di interrompere il rapporto a ritiro iniziato per divergenze sui piani futuri nonostante tre scudetti di fila e con Max che prosegue la striscia e li porta a otto; il discorso di Conte che a Vinovo arringa i giocatori bianconeri lanciati all’inseguimento del Milan capolista dicendo che “se gli altri devono vincere lo scudetto, allora devono sputare sangue fino all’ultima giornata”. Vincerà lui, la Juve.
Due feroci, due sanguigni, due allenatori concreti, due strateghi, due maestri di campo. Due vincenti, ognuno con i propri metodi. Allegri è il secondo per panchine in A alle spalle di Gasp, 510 contro 603, e Conte è settimo con 245. Vantano anche la migliore media/punti: 2,26 Conte e Allegri 2. Quanto calcio. Eppure, non si incrociano da dodici anni. Dal 2013: l’anno in cui Benedetto XVI rinuncia al papato e arriva Francesco; l’anno in cui raddrizzano la Concordia al Giglio, della rielezione di Napolitano al Quirinale, delle bombe alla maratona di Boston e della caduta di Schumacher dagli sci. In totale, considerando le due parentesi di Conte in Premier e i rispettivi periodi di pausa, si sono sfidati nove volte da allenatori in tutte le competizioni e Antonio è rimasto imbattuto in sette occasioni, vincendo anche le ultime tre. Prima che il tempo si fermasse: domenica, sarà un piacere ritrovarsi. E ritrovarli: in fondo, sono la storia degli ultimi quindici anni di calcio italiano.
Carlo Gioia