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·15 novembre 2024
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L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha fatto il punto sul futuro di Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli.
Il Barcellona avrebbe incontrato l’entourage di Kvara: in Spagna ne sono sicuri. E lo hanno raccontato, lo hanno scritto, lo hanno annunciato con tanto di dettagli: sarebbe accaduto giovedì scorso, otto giorni fa, praticamente alla vigilia dell’imminente scontro diretto che il Napoli avrebbe poi giocato qualche giorno dopo a San Siro con l’Inter. A ricevere la delegazione sarebbe stato il presidente blaugrana in persona, Joan Laporta, non uno qualsiasi. El Nacional lo ha svelato e in un certo qual modo ha rinverdito la necessità di fare qualche calcolo: l’incontro con il Barça sarebbe andato in scena alla vigilia della sfida con l’Inter, ma dopo quella con il Milan del 26 ottobre, mica chissà quante settimane fa, l’agente di Khvicha, Mamuka Jugeli, ha incontrato il ds Manna. Cioè il Napoli. Con cui è in piedi un’ormai datata trattativa per definire l’eventuale rinnovo del contratto in scadenza nel 2027. Una riunione produttiva ma non troppo, nel senso che sotto qualche aspetto è stato compiuto un passo avanti ma su altri la distanza permane. Tipo la clausola rescissoria. Tipo la modalità degli scatti, degli aumenti. Insomma, l’accordo non è stato raggiunto. E il fatto che il Barcellona si guardi intorno e nella caccia grossa ai due attaccanti per il futuro abbia incluso anche il nome di Kvaratskhelia, per altro su precisa indicazione del tecnico Hans-Dieter Flick, fa ovviamente riflettere. Soprattutto sulle parole pronunciate prima di cominciare la partita con l’Atalanta, il 3 novembre, dal ds Manna: «Ci aspettiamo una soluzione in tempi brevi, altrimenti aspetteremo fine stagione perché vogliamo concentrarci sul campo: ha due anni di contratto e faremo le nostre valutazioni».
Il quadro è chiaro. Kvara è stato oggetto dei sogni proibiti del Psg, in estate, e ora lo è anche del Barcellona. Una cosa, però, non è mai cambiata da una stagione all’altra: a fare il prezzo era e sarà ancora il Napoli, eventualmente. A giugno il Paris Saint-Germain arrivò ad offrire 210 milioni di euro per Khvicha e Osi insieme, ma l’incedibilità inderogabile di Kvara sancita da Conte e rilanciata da De Laurentiis chiuse la storia ancor prima di cominciarne a parlare. Per la verità, il Psg aveva chiacchierato direttamente con il georgiano e il suo entourage, offrendo uno stipendio da 11 milioni a stagione: proposta indecente da far girar la testa a chiunque, per carità. Proposta che stizzì legittimamente Aurelio.
Il Napoli, nel frattempo, ha firmato una prima offerta di rinnovo a luglio e poi una seconda più recente. I parametri: nuova scadenza, 2029; nuovo stipendio, dall’attuale da 1,8 milioni a 5 milioni (o poco più) oltre ai bonus, così da eguagliare anche Lukaku e diventare il più pagato della rosa; scatti progressivi. Con l’entourage di Kvara c’è l’accordo sulla base di partenza – o quantomeno la distanza è minima e facilmente colmabile -, ma poi ci sono divergenze di vedute in primis sulla clausola rescissoria: il giocatore chiede d’inserirla e di quantificarla in 80 milioni; il Napoli ritiene di non doverla prevedere e nel caso, volendo, la accetterebbe di una cifra vicina ai 120 milioni. E ancora: l’agente di Kvaratskhelia ha chiesto uno scatto notevole in un’unica soluzione dal terzo anno, tra gli 8 e i 9 milioni. E per finire sono in ballo anche le commissioni.
La situazione, insomma, è piuttosto chiara. Non lo sono le prospettive, però: i dubbi restano, arrivano fino in Spagna, e non è un caso che Manna abbia spiegato di attendere una risposta in tempi brevi, considerando prioritaria la necessità di concentrarsi sul campo. Sulla stagione. La certezza è che il Napoli, in estate, si muoverà su basi precise. In un senso o nell’altro.
Carlo Gioia
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