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·27 settembre 2025
CorSport – Napoli, Lobotka risolve problemi: primo in tutte le classifiche!

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·27 settembre 2025
Stanislav Lobotka risolve problemi. In Spagna, ai tempi del Celta Vigo, lo chiamavano senor Lobo, il Mr. Wolf di Tarantino, l’Harvey Keitel di Pulp Fiction che arriva nel momento del bisogno, durante il caos, per far tornare il sereno. Un soprannome che descrive forse meglio di ogni altro tentativo il suo calcio, la sua capacità di essere pulito nelle difficoltà e nel traffico. Lobo è il play di Conte, la mente, le gambe e il cuore del Napoli. Fa tutto lui senza farsi condizionare da etichette fastidiose. Non è solo un regista, ha tante qualità e sono tutte utili. Lo rendono unico. È a Napoli dal 2020, ha vinto due scudetti da protagonista, ha sofferto all’inizio ma poi, con Spalletti, è diventato titolare senza più perdere la cattedra. La Serie A ha cominciato ad esaltarlo, San Siro ora lo aspetta. Al Meazza sono sempre graditi i giocatori che fanno luce.
Domenica sfiderà Luka Modric che è il suo idolo assieme a Xavi. Un giocatore che aveva ammirato e studiato da vicino in Spagna durante le sfide contro il Real Madrid. Un modello, un riferimento per gesti tecnici, visione di gioco, classe e lucidità blindata anche nei momenti più complessi. Quando non è in campo, Lobo si gode i suoi momenti di relax e tra una serie tv e l’altra c’è sempre spazio per le partite: così scruta gli altri, i colleghi, prevede cosa potrebbe fare al loro posto, confronta il suo calcio con il loro. Modric è da sempre il suo osservato speciale. Il preferito.
Lobo è in vetta a tutte le classifiche sui palloni giocati, la precisione dei passaggi, i recuperi e i km percorsi. Corre tanto, corre bene, si muove di continuo per il campo. Non è propriamente un recupera palloni da rincorsa, è più un fan delle preventive. L’uomo giusto al posto giusto si direbbe. Coi suoi itinerari crea luce per i compagni che sanno sempre come dargliela. Si avvicina ai centrali, scorta gli esterni. Palla al piede non va mai in affanno. Una volta rivelò che la sua finta di corpo è la specialità della casa per disorientare gli avversari e crearsi varchi inaspettati. Non gioca molto di lungo, preferisce il calcio corto, un tocco e via, oppure affonda da solo centralmente quando vede che non c’è più troppo tempo.
Carlo Gioia
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