Juventusnews24
·23 novembre 2025
Cucchi: «Juve, cambiano gli allenatori ma continuano i pareggi. Ma la cosa davvero scoraggiante è che nel 2025…»

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Il pareggio per 1-1 tra Fiorentina e Juventus, con le reti di Kostic e Mandragora, ha lasciato il segno nel commento del giornalista sportivo Riccardo Cucchi. Sul suo account X, l’autorevole voce della radiofonia italiana ha analizzato il risultato deludente per i bianconeri e ha espresso la sua profonda amarezza per gli episodi di inciviltà avvenuti in tribuna al Franchi.
Cucchi ha messo in evidenza la continuità negativa nei risultati della Juventus, che non è riuscita a superare la “pareggite” nonostante il recente cambio di allenatore con l’arrivo di Luciano Spalletti. Il punto conquistato a Firenze è considerato un passo falso, soprattutto perché è arrivato contro una Fiorentina in crisi di risultati ma rigenerata e più combattiva sotto la guida del nuovo tecnico Paolo Vanoli.
Ecco il commento diretto di Riccardo Cucchi sulla situazione sportiva:
«Cambiano gli allenatori ma continuano i pareggi. La Juventus si fa raggiungere da una Fiorentina più combattiva con Vanoli. Partita interrotta per cori razzisti dei tifosi viola. Che nel 2025 si sia ancora a questo punto è abbastanza scoraggiante».
Il pareggio sottolinea come il lavoro di Spalletti sia ancora lungi dall’essere completato e come la squadra non sia ancora in grado di tradurre in vittorie il suo potenziale.
L’aspetto che ha suscitato la maggiore indignazione in Cucchi è stato quello legato all’ordine sociale e al comportamento dei tifosi. Il giornalista ha espresso la sua totale frustrazione per il fatto che una partita di Serie A nel 2025 sia ancora costretta a essere interrotta a causa di cori razzisti da parte dei tifosi viola, in questo caso diretti a Dusan Vlahovic.
Il commento di Cucchi è un monito severo e scoraggiante sullo stato di salute del calcio italiano, che non riesce a liberarsi da episodi di discriminazione che danneggiano l’immagine del Paese e dello sport. La sua amarezza è un riflesso del sentimento di molti che vedono persistere negli stadi un problema culturale grave, nonostante gli sforzi e le sanzioni in atto.









































