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Marco Alessandri·24 aprile 2025
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Marco Alessandri·24 aprile 2025
Un turno spalmato in cinque giorni. La 33ª giornata di Serie A è stata a dir poco anomala, con il calcio italiano che si è fermato in occasione della scomparsa di Papa Francesco.
Ieri pomeriggio quattro partite, tutte in contemporanea, come ai cari bei vecchi tempi. L'esperimento - necessario - è piaciuto eccome, almeno scorrendo le reazioni sui social.
Dal punto di vista puramente calcistico, invece, è stato un turno significativo, con la caduta dell'Inter a Bologna e l'aggancio del Napoli in vetta. Ma non solo la lotta Scudetto. Vediamo il pagellone della 33ª.
Alzi la mano chi avrebbe pensato, dopo la grandissima scorsa stagione, che il Bologna si sarebbe ripetuto. Applausi alla creatura di Vincenzo Italiano, che dopo il ko di Bergamo si è subito rialzata contro la capolista e ora si prepara a staccare definitivamente il pass per la finale di Coppa Italia questa sera.
📸 Alessandro Sabattini - 2025 Getty Images
Come a Venezia, a decidere il match è una perla di Orsolini, entrato dalla panchina. Una gioia per gli occhi, come anche è bellissima l'esultanza e l'amore sconfitato del popolo rossoblù per questa squadra, che si diverte e fa divertire. Chapeau a tutto l'ambiente.
Che dire di questo Parma? Con la Juve arrivano tre punti d'oro in chiave salvezza, che permettono alla squadra di Chivu di mettersi la zona rossa a sei punti di distanza, con due squadre in mezzo. Zero sconfitte in sei partite, di cui le ultime tre contro Inter, Fiorentina e Juve, appunto. Non male.
📸 Alessandro Sabattini - 2025 Getty Images
Opposto, invece, il discorso relativo al Lecce, di cui parleremo più in basso. Al Via del Mare è un vero e proprio show del Como di Fabregas, che ne segna 3 e si conferma una delle squadre più belle della stagione. Da vedere e rivedere la giocata con assist annesso di Nico Paz, in occasione del vantaggio di Diao. Wow.
Chissà che rammarico in casa Dea quest'anno. Con l'Inter impegnata fino a ieri sera su tre fronti e il Napoli che non ha una rosa profonda, forse poteva davvero essere l'anno buono dell'Atalanta. Soprattutto se, come pare, il finale di campionato sarà come al solito in crescendo. A San Siro una vittoria pesantissima, che consolida il terzo posto a +5 dalla Juve quinta.
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
In corsa per la Champions, però, è rientrata eccome anche la Lazio. Dopo la delusione europea, i Baroni's Boys si rialzano subito a Genoa, cacciando indietro la Roma e portandosi a una sola lunghezza dal Bologna. Sarà una corsa bellissima fino alla fine.
Brutta, bruttissima partita del Napoli, che a Monza aveva tutto da perdere. Invece McTominay estrae ancora una volta il coniglio dal cilindro, trovando il 9º gol in campionato, e porta gli azzurri al primo posto insieme all'Inter. Il sogno Scudetto è più vivo che mai e, anzi, per calendario e momentum, ora la favorita sembra essere proprio la squadra di Conte.
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
Bene anche la Fiorentina, che a Cagliari rimonta l'iniziale svantaggio targato Piccoli e prova incredibilmente a iscriversi alla corsa per la Champions. Sarà dura, considerando che la viola avrà anche le semifinali di Conference contro il Betis, ma il quarto posto è solo a 4 punti. Tentare non costa nulla.
Diciamocelo, difficilmente la Roma ha rubato l'occhio nell'ultimo mese. Eppure, nonostante prestazioni discutibili, sono sempre arrivati punti, come contro il Verona. 1-0 con il minimo sforzo, firmato dal solito Shomurodov. In campionato l'ultimo ko risale a metà dicembre, 2-0 contro il Como. Numeri alla mano, la Champions è alla portata, ma passa dagli scontri contro Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan. Auguri.
📸 Paolo Bruno - 2025 Getty Images
Batte un colpo, invece, il Torino di Vanoli. Nello scontro con l'Udinese, in cui in palio c'era un inutile decimo posto, hanno la meglio i granata. Magra consolazione per un ambiente che chiede da anni il salto di qualità e si ritrova, come ogni volta, a chiudere la stagione senza alcuna ambizione.
Difficile dire chi sia uscito più soddisfatto dallo scontro salvezza del Castellani. L'Empoli, che l'ha pareggiata a tempo praticamente scaduto, o il Venezia, che continua a muovere la classifica?
📸 Gabriele Maltinti - 2025 Getty Images
La realtà è che serviva vincere, nient'altro. Rammarico enorme per i lagunari, che avevano trovato il vantaggio all'85', salvo concedere il pari un minuto più tardi. A conti fatti, la salvezza resta dura per entrambe, ma certo Di Francesco ha un calendario peggiore.
In pochi si aspettavano un passo falso della Juventus a Parma e invece eccolo qui. Perdere contro una squadra in lotta per salvarsi può succedere, però ora la situazione si complica. Il terzo posto è lontano, ma anche il quarto non è più nelle mani dei bianconeri. Ora sotto con il Monza, prima degli scontri diretti con Bologna e Lazio.
📸 Alessandro Sabattini - 2025 Getty Images
E l'Inter? Non la settimana migliore dell'anno per Simone Inzaghi. E pensare che sette giorni fa a questo punto stavamo commentando l'impresa contro il Bayern, chiedendoci quanto fosse possibile il Triplete. Invece in 72 ore i nerazzurri perdono primato in classifica ed escono dalla Coppa Italia. All'orizzonte c'è la Roma, poi il Barça, il Verona, ancora il Barça, Torino, Lazio e Como. Non il più facile degli scenari.
Diciamo qualcosa sul trend dei rossoneri? Bellissimi in Coppa Italia, dove schiantano i cugini 3-0, per di più in trasferta e - quindi - in un San Siro a maggioranza interista. Possibile, allora, trovarli così in basso? La risposta è sì, perché si tratta di una pagellone legato al campionato.
📸 PIERO CRUCIATTI - AFP or licensors
E là, in Serie A, l'andamento del Diavolo è a dir poco discutibile. Contro la Dea arriva la sconfitta numero dieci. Tantissime. Certo, poi la stagione può finire con due trofei, di cui uno è la Coppa Italia che in bacheca manca addirittura dal 2003. Ma, forse, il pubblico del Meazza meriterebbe qualcosa in più anche in campionato.
Ogni anno ci troviamo di fronte al tema Udinese. È possibile che una società si accontenti in questo modo della mediocrità? Sia chiaro, la salvezza è l'obiettivo principale - se non l'unico - e puntualmente è stata centrata.
📸 Valerio Pennicino - 2025 Getty Images
Ma tifare Udinese significa essere consapevoli che quasi ogni stagione da metà marzo in poi si assiste a vere e proprie passeggiate in campo. A Torino arriva la quinta sconfitta di fila, c'è poco da aggiungere.
Poche volte abbiamo assistito a debutti più brutti di quello di Sebastian Otoa. Ci spiace sottolineare il pomeriggio vissuto dal danese, che è un classe 2004 e sicuramente avrà una carriera importante, se a vent'anni gioca già in Serie A.
📸 Simone Arveda - 2025 Getty Images
Certo è, però, che un esordio del genere non se lo sarebbe aspettato nemmeno nei peggiori incubi: rosso diretto dopo 20', Genoa in dieci e ko contro la Lazio. Meglio cancellare subito l'accaduto e rialzarsi Sebastian, il futuro è tuo.
Siamo di fronte alla peggior squadra della Serie A, tolto il Monza. Se l'Empoli dà sprazzi di calcio e il Venezia sembra essere sempre vivo, l'encefalogramma del Lecce è totalmente piatto.
📸 Maurizio Lagana - 2025 Getty Images
Con il Como, per altro al Via del Mare, dovevano arrivare tre punti, in un modo o nell'altro. Invece ecco uno 0-3 che pesa tanto sulla classifica, ma anche di più sul morale. Giampaolo è confermato e viene da chiedersi se sia la scelta migliore. Già il fatto che i giallorossi, che hanno perso 7 delle ultime 8 uscite e non vincono da gennaio, possano ancora salvarsi, la dice lunga sul livello di questa lotta per la salvezza.
📸 Alessandro Sabattini - 2025 Getty Images