Pagine Romaniste
·10 novembre 2025
Da Pellegrini a Mancini, vecchia guardia al potere

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·10 novembre 2025

La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Ci si può ancora sorprendere di gente come Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini, Bryan Cristante o Mile Svilar? Evidentemente sì. Nei momenti più difficili, quando a qualcun altro tremano le gambe, la vecchia guardia sale in cattedra e regala alla Roma le certezze di cui ha bisogno.
E’ finita come doveva finire all’Olimpico. Perché tirare un calcio di rigore resistendo alla pressione eccezionale, come nel caso di Pellegrini, o stoppare l’ex Zaniolo, alla maniera di Svilar, non è roba da tutti. Come non lo è proporsi da esterno d’attacco, come ha fatto Mancini, o illuminare con lanci col contagiri i compagni sulla trequarti, come sa fare Cristante. Questione anche di esperienza, di mille battaglie già vissute.
I senatori di Gasp sono fatti così. Dal “vorrei ma non posso” al “volere potere” con l’ambizione che non viene mai meno. E il legame col tecnico si è fatto fortissimo come raccontano in campo pure le prove disciplinate di Zeki Celik (decisivo sottoporta) e di Mario Hermoso, casellante inflessibile in difesa. “Sì, è un’opportunità avere la possibilità di lavorare con un allenatore come Gasperini – ha spiegato nel dopo gara Pellegrini -. Questo è un gruppo che vuole fare bene, che ha voglia di sacrificarsi. Era importante vincere perché lavoriamo tanto e vogliamo rimanere dove siamo, poi si vedrà. Abbiamo fatto un’ottima partita come qualità e intensità, come pressing“.









































