Calcio e Finanza
·7 novembre 2025
Dall'aumento di capitale ai membri in CdA: bocciate tutte le richieste di Tether alla Juventus

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·7 novembre 2025

È stata un’assemblea dei soci a suo modo storica quella organizzata dalla Juventus nella giornata odierna. Un’assemblea che ha approvato il bilancio del club bianconero – chiuso con un rosso di 58,1 milioni di euro –, che ha nominato il nuovo CdA (in carica fino all’assemblea per l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2028) e che ha dato il via libera al nuovo aumento di capitale fino a 110 milioni di euro, il cui importo esatto sarà ufficializzato dal CdA nei prossimi giorni.
Tuttavia, l’aspetto più delicato ha riguardato Tether. Quella andata in scena oggi è stata la prima assemblea dei soci da quando il gigante delle stablecoin ha deciso di investire nel club, arrivando a diventarne il secondo azionista con l’11,5% del capitale. Per la prima volta Exor, la holding della dinastia Agnelli-Elkann che detiene il 65,4% della Juventus (e il 78,9% dei diritti di voto) si è vista sfidata da un socio potente economicamente e – sulla carta – con tanto denaro da investire.
Due i risultati che sono emersi con forza: il primo è che Tether ha mosso un primo passo, conquistando un posto nel nuovo CdA bianconero grazie alla nomina di Francesco Garino, ma lamentando allo stesso tempo scarsa apertura e poco coinvolgimento per tifosi e azionisti di minoranza.
Il secondo è che il peso del gigante delle stablecoin – e non è una sorpresa – è troppo ridotto per fare sì che si possa avviare una rivoluzione immediata. Lo dimostrano anche tutte le richieste di integrazioni dell’ordine del giorno presentate da Tether e respinte dall’assemblea, che a sua volta era già stata indirizzata dal CdA bianconero nei giorni scorsi.
Nel dettaglio, Tether aveva presentato alcune richieste di integrazioni con l’obiettivo in particolare di modificare il passaggio per l’approvazione dell’aumento di capitale, chiedendo inoltre diverse novità a livello di statuto. In una lettera firmata dal co-fondatore Giancarlo Devasini, la società aveva chiesto di anticipare in assemblea la discussione sull’aumento di capitale rispetto ai temi ordinari, come l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2025 e il voto sul nuovo CdA.
Tether aveva inoltre proposto che l’aumento prevedesse il diritto di opzione per gli attuali azionisti, chiedendo al CdA di fissare subito prezzo e numero delle nuove azioni. Secondo Tether, questa modalità avrebbe garantito la miglior valorizzazione degli investimenti, evitando la diluizione delle quote e favorendo una partnership strategica di lungo periodo, tanto che il colosso delle criptovalute aveva manifestato la disponibilità a sottoscrivere la propria quota dell’aumento di capitale.
In una seconda lettera, Tether aveva proposto modifiche statutarie per rafforzare la rappresentanza degli azionisti di minoranza nel CdA e nei comitati interni, allineando la governance della Juventus a quelle che vengono definite le migliori pratiche internazionali. Aveva chiesto inoltre che, in caso di cessazione di un amministratore, questo fosse sostituito da un candidato della stessa lista e che due membri del CdA provenissero dalla seconda lista più votata.
Infine, Tether aveva chiesto di includere rappresentanti dei soci di minoranza nei comitati Controllo e Rischi, Nomine e Remunerazione ed ESG, ritenendo che tale misura avrebbe aumentato equilibrio, trasparenza e qualità decisionale, rafforzando la governance e il successo sostenibile del club.
Tutte le proposte del colosso delle stablecoin, votate questo pomeriggio in assemblea, sono state respinte con una percentuale di voto superiore al 90%. Ciò nonostante, John Elkann – almeno a parole – non ha chiuso la porta a «idee costruttive da parte di tutti gli stakeholder», pur sottolineando la volontà di rimanere alla guida della società.
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