Damiani difende David: «Non si smette di segnare da un giorno all’altro, va soltanto aspettato». Poi dà un consiglio tattico a Tudor | OneFootball

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·7 ottobre 2025

Damiani difende David: «Non si smette di segnare da un giorno all’altro, va soltanto aspettato». Poi dà un consiglio tattico a Tudor

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Damiani difende David: «Non si smette di segnare da un giorno all’altro, va soltanto aspettato». Le sue dichiarazioni sul centravanti canadese

Oscar Damiani è intervenuto a Tuttosport per parlare di Jonathan David, ex attaccante del Lille che non sta attraversando mesi semplici alla Juventus. Di seguito le sue dichiarazioni.

DAVID – «È ancora presto per etichettare David: diamogli tempo. Stiamo parlando di un giocatore che in Francia ha sempre fatto più di 20 goal a stagione: ha una media troppo importante, non si smette di segnare da un giorno all’altro. Le sue difficoltà sono normali, oserei dire tipiche di chi lascia la Ligue 1 per la Serie A. C’è una differenza culturale in primo luogo, a livello di abitudini quotidiane, ma anche in campo per gli attaccanti è una vera sofferenza. In Francia raramente ti raddoppiano. In Italia capita puntualmente, a chiunque. E sicuramente David è un giocatore temuto»


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UN GOL – «Sì, ma perché in Ligue 1 in una squadra come il Lilla gli arrivavano magari tre palloni importanti. E un goal sapeva tirarlo fuori sempre. Alla Juve è molto diverso, in particolare quest’anno: non è una squadra che costruisce così tanto e magari l’occasione è una sola. Con la maglia bianconera ogni tocco, ogni giocata e ogni gesto pesa molto di più. Il cambiamento è radicale, non conta più il suo passato: lui sa che deve adattarsi e che il tempo è pochissimo»

PROBLEMA TATTICO – «Non lo so dire, dipende anche da come giocano Vlahovic e Openda: sono entrambi forti, ma finora non hanno dato le risposte che servono a Tudor. Esattamente come David. Io dico che Jonathan vada aspettato: ricordo le difficoltà di George Weah nei primi mesi. E pure Henry ha avuto bisogno di cambiare campionato per sbocciare. David ha bisogno di almeno una stagione»

ERRORI – «Sono errori che nascono dalla testa, dalla smania di voler dimostrare di essere da Juve. È umanamente comprensibile, ma deve stare sereno: la storia degli attaccanti insegna che la pazienza fa tutta la differenza del mondo. Soprattutto per chi deve far goal. Con i giocatori a disposizione di Tudor, penso che il passaggio alle due punte possa rivelarsi fondamentale per David. Può giocare sia con Vlahovic che con Openda. Con un giocatore vicino può sentirsi più libero e meno responsabilizzato»

FATTORE MENTALE – «Indubbiamente bisogna avere caratteristiche morali importanti per giocare alla Juve, per non farsi divorare dalla pressione. Questo aspetto andrà capito nel tempo. Ma, appunto, almeno una stagione servirà a David per trovare la sua strada in Italia. Il fatto che Tudor l’abbia confermato dopo Villarreal è un bel segnale di fiducia, vedremo cosa farà dopo la sosta. Fare goal è naturale per chi è abituato come Jonathan. Per questo sono sicuro che si riprenderà: il curriculum di un attaccante del genere non si può discutere. Non dopo un mese e mezzo di campionato: diamogli tempo, sebbene alla Juve non ci sia tempo per nessuno. Anche David lo sa, ma è il bello e il brutto delle grandissime squadre»

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