Dazn, intensificata la caccia al “pezzotto”: spunta la richiesta di risarcimento agli utenti. La situazione | OneFootball

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·9 ottobre 2025

Dazn, intensificata la caccia al “pezzotto”: spunta la richiesta di risarcimento agli utenti. La situazione

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DAZN ha intensificato la caccia al “pezzotto”: richiesto tramite una lettera firmata dall’AD Azzi un risarcimento di 500 euro

L’emittente streaming DAZN, emittente streaming che trasmette anche le gare della Juve in Serie A, intensifica la sua battaglia contro la fruizione illegale dei contenuti sportivi, passando a una nuova fase operativa nella lotta al cosiddetto ‘pezzotto’. La piattaforma, che detiene i diritti televisivi per la Serie A e altre importanti competizioni di calcio, ha infatti avviato l’invio di comunicazioni formali a tutti gli utenti che, secondo le indagini della Procura di Lecce, avrebbero utilizzato abbonamenti pirata per assistere alle partite.

Nella missiva, che porta la firma dell’amministratore delegato Stefano Azzi, la società avanza una proposta di transazione per sanare la situazione. Viene richiesto il versamento di un importo pari a 500 euro a titolo di “indennizzo forfettario”, una cifra pensata per compensare il danno economico subito dall’azienda a causa della mancata sottoscrizione di un abbonamento ufficiale. Si tratta, in sostanza, di un’offerta per una risoluzione bonaria della controversia, che eviterebbe ulteriori strascichi legali.


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L’iniziativa di DAZN mira a stabilire un principio fondamentale nella tutela del diritto d’autore e degli investimenti fatti per l’acquisizione dei diritti sportivi, colpendo direttamente il portafoglio degli utenti finali del sistema pirata.

DAZN, la doppia sanzione: perché il risarcimento si aggiunge alla multa

È fondamentale chiarire un aspetto legale della vicenda che DAZN stessa sottolinea nelle sue comunicazioni. La richiesta di risarcimento danni avanzata dalla piattaforma è un’azione civile e si distingue nettamente dalla sanzione amministrativa, che può arrivare fino a 5.000 euro, già comminata dalla Guardia di Finanza nell’ambito delle operazioni anti-pirateria. Le due misure non sono alternative, ma cumulative.

Mentre la multa statale punisce l’illecito amministrativo commesso dal singolo utente, la richiesta di DAZN agisce su un piano differente, quello del diritto privato, puntando a ottenere un ristoro per il pregiudizio economico subito. Per i destinatari della lettera, il tempo per decidere è poco: la comunicazione impone un termine di sette giorni per fornire un riscontro all’indirizzo e-mail specificato, segnando un deciso cambio di passo nella strategia di contrasto al ‘pezzotto’.

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