Juventusnews24
·7 ottobre 2025
De Grandis lancia l’allarme dopo il Milan: «La Juventus ha un grande problema. Tudor, ora è arrivato il momento delle scelte»

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·7 ottobre 2025
Il pareggio a reti inviolate tra Juve e Milan allo Stadium è stato un risultato deludente per i bianconeri, soprattutto in virtù della scarsa produzione offensiva. Intervenuto a Sky Sport, l’opinionista Stefano De Grandis ha analizzato la partita, definendola un’occasione persa e individuando nel reparto d’attacco il principale tallone d’Achille della squadra di Igor Tudor.
De Grandis ha criticato la mancanza di convinzione di entrambe le squadre, pur riconoscendo una lieve superiorità rossonera, e ha sottolineato lo scarso impatto offensivo della Vecchia Signora.
JUVE-MILAN – «È stata un’occasione persa perché nessuna delle due ha fatto bene, il Milan un pochino meglio ma tutte e due non hanno convinto. La Juventus ha tirato in porta solo con Gatti e ha un problema centravanti: chiunque giochi titolare non va bene».
Il dato che solo il difensore Federico Gatti abbia impegnato il portiere avversario è un indice preoccupante per l’efficacia dell’attacco.
L’opinionista ha poi ironizzato sulla sfortuna che sembra perseguitare gli attaccanti bianconeri, citando l’episodio di Jonathan David.
DAVID – «Sembra quasi una macumba di quelli fuori perché se vedi David come scivola prima di calciare in porta, sembra un cartone animato».
La goffaggine in fase di finalizzazione evidenzia un problema che va oltre la semplice tecnica e investe la sfera della tranquillità e della fiducia dei giocatori.
Per risolvere questo “problema centravanti”, De Grandis ha fornito un consiglio chiaro a Igor Tudor: stabilire una gerarchia precisa per dare certezze e leggerezza agli attaccanti.
TUDOR – «Da quel punto di vista Tudor deve fare una scelta perché è meglio farli sbagliare con tranquillità perché se l’attaccante sa che appena sbaglia tocca a quell’altro non avrà mai la leggerezza di poter sbagliare».
Il messaggio per il tecnico croato è di supportare e confermare i suoi uomini, evitando il clima di ansia da prestazione generato dalle continue rotazioni.