De Napoli: «Marcavo Platini e sono diventato Rambo. Ho vinto con il Napoli ma c’è una cosa che mi fa stare male ancora adesso. Oggi adoro Barella e di Conte dico questo…» | OneFootball

De Napoli: «Marcavo Platini e sono diventato Rambo. Ho vinto con il Napoli ma c’è una cosa che mi fa stare male ancora adesso. Oggi adoro Barella e di Conte dico questo…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·5 febbraio 2025

De Napoli: «Marcavo Platini e sono diventato Rambo. Ho vinto con il Napoli ma c’è una cosa che mi fa stare male ancora adesso. Oggi adoro Barella e di Conte dico questo…»

Immagine dell'articolo:De Napoli: «Marcavo Platini e sono diventato Rambo. Ho vinto con il Napoli ma c’è una cosa che mi fa stare male ancora adesso. Oggi adoro Barella e di Conte dico questo…»

Le parole di Nando De Napoli, ex calciatore, suoi suoi ricord più significativi con le maglie di Avellino, Napoli e Milan. Tutti i dettagli

Nando De Napoli, 61 anni, una carriera all’Avellino, Napoli e al Milan, è stato un centrocampista di corsa e di tecnica. Oggi si è raccontato al Corriere della Sera.

GIOCARE NELLA SQUADRA DELLA PROPRIA CITTA’«La maglia dell’Avellino, la serie A. Mi sembrava un sogno. Ero andato un anno a Rimini diciassettenne con Sacchi che spiegava il calcio del futuro. Tornato all’Avellino, dopo Veneranda che mi vedeva poco, ecco Ottavio Bianchi. Scatta la scintilla: titolare fisso e io che do tutto. Al Partenio il campo era sempre bagnato, anche nei giorni di sole. Correvo e lottavo, capelli lunghi e una maschera di fango sempre. A marcare Platini e raccogliere i complimenti. Diventai Rambo, il soprannome della Curva Sud. E arrivò anche la Nazionale. L’Under 21, un Europeo perso ai rigori. Poi le storie più grandi. Due Mondiali, Bearzot, Vicini, la semifinale di Italia 90 con l’amico Diego persa al San Paolo, la camera divisa con Vialli e poi Baggio, Ancelotti. Ho cantato l’inno 70 volte. Sempre a squarciagola, sempre con orgoglio e felicità».LE AMAREZZE CON IL NAPOLI«Sì, lo scudetto perso col Milan, firmai il comunicato contro Ottavio Bianchi per difenderci dalle accuse dei tifosi per un titolo buttato via. Eravamo una squadra fantastica che avrebbe potuto vincere molto di più. Spesso ci ripenso. Una pagina nera delle mia carriera, ancora oggi mi fa star male. E con Bianchi, purtroppo, i rapporti non sono stati più gli stessi».IL DECLINO DI MARADONA«Stava male e tutto si ruppe appresso al suo declino. S’era perso e si perse anche quel Napoli costruito attorno a lui».GUARDA IL CALCIO IN TV«Certo, stravedo per Barella che ha carattere e gioca bene. E poi guardo il Napoli di Conte che non molla mai e oggi può sognare lo scudetto. Il mio calcio però comincia e finisce sul divano di casa. Ho letto quello che ha detto il grande Angelo Peruzzi: vive a Blera e gli sembra il posto più bello del mondo».

Visualizza l' imprint del creator