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·8 ottobre 2025

De Siervo: «Rabiot pagato per giocare: dovrebbe assecondare il suo datore di lavoro»

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“Rabiot si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio. Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che é il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perchè questa partita si potesse giocare all’estero”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo, a margine dell’Assemblea di Lega dei club allo stadio Olimpico, commentando le parole del centrocampista rossonero Rabiot che aveva definito folle la decisione di far giocare Milan-Como a Perth, in Australia.

“La salute dei giocatori è un elemento fondamentale, ci battiamo perché questa cosa abbia delle logiche – ha aggiunto l’ad della Lega -. Stiamo parlando di una cosa complicata, ma non impossibile. Stiamo cercando di farlo in una logica di armonia, soprattutto se la si pensa come un fatto eccezionale. La sfida organizzativa é complicata, le ore di volo sono tante ma si viaggia su una business class dall’altra parte del mondo, cosa che le squadre fanno stabilmente. I calciatori di vertice, che hanno stipendi commisurati alla fatica che svolgono, dovrebbero capire meglio di altri che questo è un sacrificio che si può fare”, ha proseguito.


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“Il Tour de France è partito da Firenze, il Giro d’Italia parte stabilmente dall’estero. Questo lo si fa per rinforzare il prodotto, non per indebolirlo. Mi auguro che i tifosi, che hanno a cuore il futuro del calcio italiano, capiscano che questi piccoli sacrifici portano dei vantaggi sul medio-lungo periodo”.

“La NFL o la NBA giocano diverse partite all’estero. Questo nel rispetto dei tifosi, che soffrono per la distanza, ma che in realtà sono a livello globale. La Uefa ha risposto dicendosi contraria ma accettando l’eccezionalità dell’evento; stiamo parlando di un unicum e crediamo che se il calcio non intraprende in maniera misurata e con delle rotazioni questa strada, portando fuori il proprio brand, rischia di perdere posizioni rispetto ad altri sport”,

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