Cagliarinews24
·24 novembre 2025
Deiola: «Quando ho calciato ho pensato subito che la palla sarebbe entrata! Dedicherei questo premio a…»

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Nella giornata odierna sono state pubbicate le dichiarazioni di Alessandro Deiola ai canali ufficiali della FIFA. Il centrocampista del Cagliari ha ricevuto la nomina per il Premio Puskas, il riconoscimento che annualmente viene assegnato a chi segna il gol più bello della stagione Le sue parole:
IL GOL CONTRO IL VENEZIA – «L’azione è partita tutta da un rilancio di Augello, io e Gaetano avevamo alzato le mani perché pensavamo che il pallone fosse uscito. Poi da lì è partito un gioco di interscambi, passaggi di prima, colpi di tacco, tunnel, e da lì si è acceso lo stadio. Quando ho ripassato la palla a Gaetano sono andato ad occupare lo spazio pensando come potesse arrivarmi la palla. opo che l’ho controllata avevo già in mente di calciare. Non pensavo potesse uscire un gol del genere, dal campo non lo realizzi, ma, quando ho impattato la palla, ho sentito l’istinto di esultare e mi sono detto ‘se prendo la porta è gol’. Sono quei tiri perfetti che entrano. Il merito è un 50% a testa tra me e la squadra. La parte del gioco è del collettivo, mentre la finalizzazione è del singolo: sono in un contesto di fiducia nei compagni, nella loro serietà, che mi mette nelle condizioni di star sereno in campo e arrivare a concludere nel miglior modo possibile. Quando è uscita la candidatura abbiamo riguardato il gol e abbiamo pensato: ‘Addirittura candidati al Puskás? Vuol dire che ci hanno visto proprio qualcosa di bello”».
UNA DEDICA SPECIALE – «Quando ho saputo della candidatura ero con mia moglie e le mie figlie: mi sono un attimo assentato e ho sentito internamente una sensazione che non so nemmeno spiegare. Un brivido per tutto il corpo, che continuo a sentire mentre faccio quest’intervista. Ho fatto vedere il gol alle mie due figlie, mi hanno chiesto ‘papà lo hai fatto tu’? ‘Sì amore’, ho risposto, ‘adesso papà è in lista per vincere un premio’. Mi hanno chiesto di portarglielo se lo vincerò, speriamo. Sono contento perché premi come questo sono obiettivi che un giocatore si pone sempre: la candidatura porta felicità e sono contento per la visibilità che dà a me, alla società, oltre che alla nostra terra, la Sardegna».
COSA DIRESTI AL DEIOLA BAMBINO? – «Gli direi di rifare tutto quello che ha fatto. Non rimpiango nulla, neanche gli errori, né i prestiti che inizialmente mi hanno potuto dare fastidio. Andare via da Cagliari (per giocare in prestito, ndr.) è stata un’esperienza che mi ha formato e mi ha aiutato a crescere e diventare un calciatore e un uomo migliore. Al me bambino darei tutti i consigli che io ho ricevuto durante la mia carriera, gli direi di affrontare tutte le difficoltà che ha avuto per arrivare a questo».
UNA VITA AL CAGLIARI – «Sono cresciuto in Sardegna, nel Cagliari, e ho appeso il mio primo cartellino di questa squadra nell’armadietto. Era il 2006 quando ho firmato per la prima volta con loro, volevo diventare un simbolo per questo Club e per questa maglia. Piano piano questo sogno lo sto realizzando, e adesso è arrivata la candidatura al Puskás Award. Poi, naturalmente un giocatore spera sempre di poter arrivare in nazionale. Se uno ci crede, nulla è impossibile».
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