Calcionews24
·18 ottobre 2025
Domenech: «Finale 2006? L’Italia giocò solo 10 minuti. Quella di Gattuso invece lo fa male»

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Raymond Domenech e l’Italia: è un vero romanzo. E c’è sempre grande ironia nelle parole dell’ex ct della Francia, sconfitto dagli azzurri nel Mondiale 2006: «Ma la finale di Berlino – spiega alla Gazzetta il 73enne – l’ho rivista dieci anni dopo e solo a spezzoni. Soprattutto l’espulsione di Zidane perché me ne parlavano tutti in continuazione».
Ce l’ha ancora con Zidane?«Conoscendolo sapevo che poteva succedere, ma ogni tanto mi chiedo perché si sia comportato così. Ma fu più impattante l’infortunio di Vieira. È acqua passata»
Sempre convinto che una squadra vinse e l’altra non perse? «Anche per la Fifa è un pari. È come una medaglia d’argento olimpica e in tanti mi dicono che fu il Mondiale più bello. Non ho rimpianti. Eravamo favoriti e gli italiani hanno giocato solo nei dieci minuti d’orgoglio dopo il gol di Zidane, arrivato troppo presto».
L’orgoglio di Materazzi. «È il protagonista della finale: provoca il rigore, pareggia, fa espellere Zizou e segna il suo rigore. Chi può pretendere di più?».
Nel 1994, prima sfida con l’Italia, semifinale Euro Under 21, sconfitta ai rigori. «Due anni dopo a Barcellona in finale contro la Spagna, fate un macello di falli: scandaloso quel che l’arbitro vi lasciò fare. Finite in nove e felici di andare ai rigori. È una vostra tradizione, contro di me in particolare…».
Altra sfida controversa con l’Under: Italia-Francia del ‘99, 2-1 per gli azzurri. E lei nel 2007 accusò di aver corrotto l’arbitro.«Fummo frodati ma non ho capito perché i media italiani se la presero con me. Io ce l’avevo con l’arbitro portoghese che espulse ingiustamente un nostro giocatore e annullò un gol valido a Henry. Dopo qualche anno si scoprì il sistema di calciopoli che portò a varie condanne».
Lei fu squalificato e Gattuso la criticò. «Saltai la gara di San Siro, un pari triste che faceva comodo a tutti. Gattuso fu impulsivo».
Ormai Gattuso è il ct dell’Italia condannata agli spareggi per andare al Mondiale. «Mi fa sorridere, so che significa. Sono partite ad alta tensione. Ho visto l’Italia contro Israele: vi ha salvato Donnarumma, giocate male. E dire che c’è chi critica la Francia».
Nel 2006, Francia-Italia 3-1, dopo la finale Mondiale: una rivincita? «La partita importante era quella di Berlino, ma dimostrammo che anche senza Zidane potevamo battere i campioni del mondo. Avrei dovuto lasciare dopo quella vittoria. Ma speravo di vincere l’Europeo».
All’Europeo 2008 invece fu eliminato dall’Italia. Sconfitta per 2-0 e lei chiese la mano della sua ormai ex moglie in diretta: un putiferio. «Dopo un lungo bilancio del torneo mi chiesero cosa avrei fatto in seguito. Risposi che avrei approfittato delle vacanze per sposarmi. Fui spontaneo, ma non tutti mi capiscono».
Sfatiamo un mito: Domenech convocava i giocatori secondo i segni zodiacali. «Fa ridere solo chiedermelo. Mai fatto una cosa del genere in nazionale, come non ho mai badato ai tanti giornalisti che mi dicevano chi convocare. Quando allenavo il Lione però gli ‘scorpioni’ li mettevo insieme nelle partitelle, per evitare problemi».
Altro mito: Domenech il superstizioso che vede segni premonitori in una bandiera italiana prima della partita dell’Europeo. «Più che superstizione, autosuggestione. La bandiera la vidi dall’hotel, perché c’erano più tifosi italiani in giro. Al Mondiale 2006 invece andavo a correre prima delle partite. Prima della finale mi feci male al polpaccio, ma continuai fino in fondo. Allo stadio ero infortunato e stremato: tutto un simbolo».
Con l’Italia tante polemiche, ma i suoi amici d’infanzia erano dei “ritals”, immigrati italiani. «Lo sono tuttora, Nicola Saccinto e Patrick Baldassara. I Saccinto erano pugliesi, d’estate attraversavamo l’Italia in Fiat 850 per andare al mare a Bari. Sul retrovisore c’era il gagliardetto della Fiorentina. La mia prima moglie era una D’Orefice. La mia attuale compagna ha origini italiane. Adoro l’Italia, Paese bellissimo con le sue contraddizioni ed esuberanze, come me. Mi piace provocare, ma con gli italiani si scherza con rispetto. Però non ditemi che Sinner è italiano: è austriaco! (ride, ndr)».
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